LA GIUNTA STA CON IL LAMBRETTA. A nome del comune, Limonta esprime indignazione per lo sgombero

Scontata la reazione indignata della giunta Pisapia di fronte  all’azione di Prefettura , Magistratura e Forze di Polizia, che hanno riportato la legalità in piazza Ferravilla sgomberando il centro sociale Lambretta.  Per gli arancioni è oramai così naturale stare dalla parte di chi la viola la legge, che non provano nemmeno a nasconderlo. Un atteggiamento in netto contrasto con quello delle altre istituzioni impegnate a ristabilire le regole della civile convivenza in città.

A commentare quanto accaduto per conto di palazzo Marino è stato il solo Paolo Limonta, prendendosela con Aler e Regione, “Da due enti che non hanno mai fatto e non stanno assolutamente facendo nulla per recuperare i tantissimi spazi di loro proprietà”, cosa che se anche fosse vera non giustificherebbe certo l’occupare l’altrui proprietà. Pensiero che il portavoce del sindaco non condivide, ritenendo nell’illegalità sia chi mantiene un alloggio sfitto piuttosto di chi lo occupa.

“l tavolo sugli spazi sociali – spiega Limonta – continuerà il suo percorso con l’obiettivo di individuare strumenti che, assieme ai bandi pubblici, possano fare in modo di assegnare tutti gli spazi ancora vuoti”. Presumendo che gli “spazi” di cui parla siano quelli di proprietà comunale, non si capisce perché avendo a disposizione “molti” di questi debba promuovere l’occupazione di quelli di altri enti gestiti da altre istituzioni.

Anche “sull’individuare strumenti” ci sarebbe molto da dire, la legge mette a disposizione tutti quelli necessari cioè i bandi che lui stesso cita. Non ne sono mai stati necessari altri, solo chi non è avvezzo al rispetto delle regole può sentirne il bisogno. Un bisogno certo funzionale a soddisfare associazioni e comitati vicini alla giunta, senza però tenere in nessun conto che, gli immobili da assegnare sono di proprietà di tutti i milanesi non solo di Limonta e compagnia.

Tutti uniti nel dirsi soddisfatti dello sgombero i rappresentanti delle forze d’opposizione. Manfredi Palmieri lamenta: “L’unica posizione del Comune di Milano è quella profondamente contraria di Paolo Limonta. che aveva persino scritto al Questore lamentandosi della decisione di intervenire?”. Rilievo comprensibile, ma evidentemente a Palazzo marino va bene così, come rileva lo stesso Palmieri che conclude: “Noi vigileremo proprio affinché da Aler arrivino così più soldi a chi ha i maggiori bisogni abitativi. Chi occupava e chi giustificava l’occupazione non sta con i più deboli”.

Riccardo De Corato (FdI) ritiene che lo sgombero sia stato un “passo avanti nel ritorno alla legalità”, perché “questa porzione di Milano sarà rivalorizzata”, per poi concludere chiedendosi: Staremo a vedere se il sindaco sposterà l’obiettivo anche stavolta sul questore e sulle forze dell’ordine, anziché puntare il dito contro i centri sociali”: Il Consigliere Regionale di Forza Italia, Fabio Altitonante, commenta: “Un ottimo lavoro, quello di Aler, quasi cento interventi di sgombero iin agosto e ora  il nuovo importante risultato del recupero delle cinque villette del quartiere Del Sarto – concludendo –  Il fenomeno dell’abusivismo non deve più essere tollerato nell’interesse delle circa 22mila persone oneste, che sono in graduatoria in attesa di una casa”.

Soddisfatta anche Silvia Sardone (FI), “Lo sgombero tardivo del Lambretta  è sicuramente un fatto positivo”, ma vorrebbe di più: “Ci chiediamo tuttavia perchè non si sia intervenuto nello stesso modo nei confronti del Leoncavallo che procura enormi fastidi al quartiere di Greco”. Anche la Sardone punta il dito contro la giunta: “Spiace constatare l’imbarazzo della giunta di fronte al ripristino della legalità. Milano ha uno dei più alti numeri di stabili occupati dai centri sociali, un numero aumento sotto la colpevole amministrazione di sinistra di Pisapia. La città – conclude Sardone – è stanca dei professionisti dell’occupazione abusiva che ricattano la città e anche di questa amministrazione connivente”.

La Critica