Le fritillarie appartengono alla famiglia delle Liliaceae. Il genere comprende un centinaio di specie originarie del Sudafrica e delle zone temperate dell’emisfero boreale. Il nome Fritillaria deriva dal nome latino del dado da gioco: fritillus. Il fiore, una campanula pendente, assomiglia infatti al dado, sia per la sua forma che per la colorazione che presenta, in alcune specie, una variegatura a scacchi. Il fiore può essere giallo, verde, blu, arancio, scarlatto, rosso-marrone. Alcune varietà presentano la colorazione screziata e variegata, mentre altre sono monocromatiche.
Le Fritillaria hanno un’altezza variabile da venticinque centimetri fino a un metro e più di altezza a seconda della specie. Le foglie sono sottili e lunghe, verdi e presenti anche sullo stelo fiorale. I fiori sono portati in gruppi, in capolini costituiti da fiori e foglie.
Questa caratteristica è particolarmente evidente in Fritillaria imperialis, una specie con un ciuffo di foglie alla sommità dello stelo da cui pendono i fiori, disposti radialmente, di un brillante color giallo, arancione o rosso.
Il bulbo è formato da scaglie, come quello del Lilium, e presenta un foro alla sommità.
In Italia ci sono alcune specie spontanee.
Fritillaria meleagris è originaria dell’Europa centrale, ma ormai la si trova spontanea anche sulle Alpi. È nota come meleagride serpentina per il portamento dello stelo. Il fiore è violaceo e ha macchie di un colore tra il porpora e il ruggine. È alta trenta-quaranta centimetri.
Fritillaria tubaeformis vive nei pascoli aridi dei nostri monti. È alta trenta centimetri e ha foglie solo nella parte superiore del fusto. Le foglie superiori sono lineari, mentre quelle inferiori sono lanceolate e strette. I fiori sono grandi tre centimetri o poco più e sono di colore bruno tendente al porpora. Presentano la variegatura a scacchi.
Fritillaria tenella vive nei pascoli e nelle zone rocciose dei monti, ha foglie lineari opposte o raccolte a gruppi di tre, con venature parallele molto
evidenti. È alta da venti a quaranta centimetri. Il bulbo è ricoperto da una tunica bianca. I fiori sono di colore violaceo-purpureo.
Queste specie non sono coltivate solitamente. In commercio si trovano specie provenienti da altri paesi.
La più comune è certamente Fritillaria imperialis originaria di Turchia e Iran. È detta anche corona imperiale ed è coltivata da secoli nei giardini europei. Può arrivare a un metro e venti di altezza e ha fiori gialli, arancioni, rossi. Anche il bulbo è di grandi dimensioni.
Fritillaria pyrenaica, detta anche Fritillaria nigra, è alta una quarantina di centimetri e ha fiori verde oliva, violaceo o marrone.
Fritillaria ruthenica è alta da venti a cinquanta centimetri e ha fiori di colore nero.
La coltivazione di queste bulbose è molto semplice. Nonostante questo non sono diffuse e nei nostri giardini è difficile trovarne.
I bulbi si piantano in autunno, a una profondità pari a tre-quattro volte il loro diametro. Qualcuno consiglia di piantarlo su un fianco, in modo che il foro che il bulbo ha sulla sommità rimanga disposto orizzontalmente. In tal modo questo non si riempie di acqua e non crea pericolosi ristagni.
Il terreno dovrà essere ben lavorato e fertilizzato con stallatico o letame. Le Fritillaria preferiscono terreni freschi, non troppo compatti. Non amano i terreni calcarei, per cui non piantatele troppo vicino a muri di cemento. Questi, infatti, rilasciano calcio nel terreno. È meglio inoltre evitare terreni troppo umidi.
La posizione migliore per piantarle è la mezzombra.
Una volta piantate, le Fritillarie potranno essere lasciate nel terreno. Non è consigliabile togliere i bulbi durante la fase di dormienza. Non amano essere disturbati.
La fioritura inizia nella tarda primavera. Appena la parte aerea, finito il periodo vegetativo, secca, basterà rimuoverla e attendere la primavera successiva. Di anno in anno la fioritura sarà più ricca grazie ai bulbilli che le piante produrranno.
La riproduzione si fa da bulbilli o da seme. I bulbilli si separano dalla pianta madre durante l’inverno. Si estraggono i bulbi dormienti dal terreno e si separano quelli nuovi. Questa operazione è uno stress per la pianta che potrebbe non fiorire l’anno seguente.
I semi spuntano sulla pianta dopo la fioritura e sono contenuti in capsule che seccano e si aprono a
maturità. Si seminano in seminiere o direttamente a dimora. Le nuove piantine impiegheranno quattro o cinque anni a fiorire. Se avete la pazienza di attendere, può valer la pena di usare questo metodo. Le Fritillarie sono scarsamente ibridate e la semina dà piante conformi alla madre o comunque belle.
Un’ultima curiosità: i bulbi delle Fritillaria emanano cattivo odore, a volte simile a quello dell’aglio. Questo odore, impercepibile per l’uomo una volta che i bulbi sono interrati, tiene lontani i roditori (topi, arvicole…). Anche per questo motivo in passato venivano piantate vicine alle case. Potete mischiare le fritillarie ai tulipani nelle aiuole per proteggere questi ultimi dalla golosità di topi e arvicole.
A presto!
Enrico Proserpio