Coltivare i tulipani può essere molto soddisfacente, basta seguire poche semplici regole. I bulbi possono essere usati per allestire aiuole all’esterno, per avere fioriture in vaso, su balconi e terrazzi o, anche, per avere fiori in casa durante l’inverno.
Per avere aiuole di tulipani in giardino si deve preparare il terreno in autunno, il periodo migliore per la piantumazione dei bulbi. Si vanga il terreno, arricchendolo di sostanza organica (compost, stallatico, letame…), e si interrano i nostri bulbi ad una profondità di circa dieci centimetri. La distanza tra un bulbo e l’altro varia a seconda della cultivar: le più grandi saranno distanziate di circa venti-venticinque centimetri (sia sulla fila che tra le file), mentre per le cultivar più piccole si può ridurre la distanza a una decina di centimetri.
Il bulbo del tulipano è tunicato, possiede cioè una pellicola esterna (la tunica) che appare marrone e secca. È opportuno lasciare la tunica al momento dell’impianto. Se comunque questa si rompesse o sbriciolasse (capita spesso) non preoccupatevi. Non si tratta di un grave danno.
Come si diceva, il momento più opportuno per piantare i tulipani è l’autunno, da ottobre fino a dicembre. Appena interrati, i bulbi cominceranno a emettere radici e, presto, spunterà il primo accenno di vegetazione. Solo in primavera però la pianta emetterà le foglie e il fiore.
Una volta sfiorito, il fiore va rimosso per evitare che produca semi che sottrarrebbero forza e risorse al bulbo. Lasciate però una parte dello stelo fiorale (almeno un terzo) e le foglie. Nel giro di poco tempo diverranno gialle e seccheranno. A quel punto potete eliminarle senza problemi. Ho visto spesso eliminare tutta la parte vegetativa appena appassito il fiore: è un errore. Le foglie servono per produrre sostanze nutritive tramite la fotosintesi. Tali sostanze saranno poi dislocate e accumulate nel bulbo per il periodo di dormienza.
Appena quindi le foglie sono secche, si eliminano e si toglie il bulbo dal terreno. Durante la dormienza, in attesa di ripiantarli, potete conservarli in un luogo fresco e buio, avvolti in paglia o coperti con della sabbia.
È importante non ripiantare i tulipani nello stesso luogo dove sono stati piantati l’anno precedente. Queste piante, infatti, (e specialmente le varietà
coltivate) stancano il terreno emettendo delle sostanze che sono tossiche per il tulipano stesso. Questo serve, in natura, a evitare che i semi prodotti dalla pianta germinino troppo vicino alla madre. Le varietà coltivate, ottenute da ibridazioni e selezioni fatte dall’uomo, subiscono però esse stesse questa tossicità. Se lasciate interrato il bulbo nello stesso luogo, il secondo anno fiorirà con meno ricchezza, il terzo probabilmente non fiorirà producendo solo foglie e il quarto, ahimè, non spunterà più. I bulbi possono, quindi, essere rimessi nello stesso luogo solo dopo tre-quattro anni.
Si dice che una possibile soluzione al problema sia piantare dei tageti dopo la fioritura dei tulipani. Pare che il Tagetes “ripulisca” il terreno, rendendo possibile la permanenza dei bulbi nel terreno anche per più anni. Non vi do questa notizia per certa non avendo mai avuto modo di provarla.
Una sola avvertenza: i bulbi di tulipano piacciono molto a diversi animali tra cui topi e arvicole. State quindi attenti a tenerli al sicuro da questi piccoli roditori. L’arvicola in particolare è pericolosa per il
giardino. Questo animaletto scava gallerie sotterranee, invisibili da sopra, e mangia i bulbi che abbiamo piantato. Ne ho avuto personale esperienza. Piantai quasi trecento tulipani e altrettanti narcisi. Dei tulipani ne fiorirono solo sette. I narcisi invece fiorirono senza problemi: le arvicole non li mangiarono perché i bulbi di questi fiori sono velenosi. Per allontanare le arvicole potete usare appositi apparecchi a ultrasuoni (venduti come anti-talpa) oppure piantare tra i tulipani qualche bulbo di fritillaria. Le fritillarie hanno un odore sgradito alle arvicole.
Per tener lontani i topi dalla cantina invece potete usare la menta. I topi ne odiano il profumo.
Per la coltivazione in vaso e in casa vi rimando al mio articolo sulla piantumazione di bulbi rizomi e tuberi. Ricordate solo che difficilmente si possono riutilizzare i bulbi per più di un anno. Il vaso infatti non offre le stesse sostanze nutritive del terreno aperto e non permette al bulbo di ricostituire le sostanze usate per la fioritura. Potete provare a concimare le piante con dei concimi a prevalenza di fosforo e potassio, ma il risultato non è garantito. Se non volete buttare i bulbi dopo averli coltivati in vaso, potete piantarli in giardino. L’anno successivo si rifaranno dello stress subito.
La riproduzione dei tulipani avviene tramite bulbilli. Il bulbo ne produce diversi alla sua base. Basta staccarli nel momento in cui si estraggono dal terreno, e avrete nuovi esemplari. Avranno bisogno di uno o due anni prima di dare il massimo di sé.
La riproduzione da seme non è consigliata. Oltre a dare risultati difformi dalla madre, occupa parecchio tempo. Prima di fiorire, infatti, la pianta da seme impiega tre o quattro anni almeno. A volte anche di più.
A presto!
Enrico Proserpio