di Stefano Sannino
Che la nuova situazione mondiale abbia concesso agli e-commerce un ruolo preminente anche nel campo della moda non è certo un segreto, perfino in quei paesi in cui lo shopping online è stato un taboo fino a pochissimo tempo fa.
A tal proposito basta pensare all’India, che per anni è rimasto un mercato chiuso alle novità ed alle innovazioni tecnologiche, specialmente nel campo della compravendita online. In questo quadro generale, in cui India ed Europa si apprestano a digitalizzare gran parte del mercato, riducendo l’apertura di negozi fisici, fa eccezione la Cina: a causa del grande numero di acquirenti del lusso, molte maison hanno deciso di aumentare il numero di store del Paese.
È il caso di MSGM, brand italiano del lusso, che ha intenzione di aprire oltre 30 negozi nei prossimi quattro anni.
La maggior parte degli investimenti sarà quindi rilocata in Cina ed in altri Paesi leader nel settore come la Corea del Sud, secondo il parere di quasi tutti i CEO delle grandi marche, che prevedono di spostare in Asia circa il 60% del volume dei loro attuali affari.
Questo profondo cambiamento ridisegnerà quindi una nuova mappa del retail, i cui fulcri si troveranno a Bejing, Shangai e Shenyang celebri per l’altissimo numero di clienti premium, ma anche in altri regioni come la Baia di Shenzhen, Guangzhou e Xiamen.
La tendenza, secondo gli esperti, sarà quella di preferire località duty-free o comunque dove le tasse di import-export sono tendenzialmente più basse che altrove, in modo da garantire i prodotti di lusso ai costi tradizionali per i clienti, ma inferiori per chi li esporta.
Possiamo quindi individuare due tipi di tendenze divergenti nel mercato del lusso: l’una digitale, che usufruisce di tutti i supporti tecnologici necessari per garantire l’esperienza del lusso ai clienti occidentali e l’altra in store, in quei Paesi dove il numero di clienti è così alto da non poter essere soddisfatto dall’esperienza online.
Ancora una volta, la Cina ha dimostrato al mondo di essere una straordinaria potenza economica, facendo andare in contro-tendenza anche il mercato del lusso, che non ha avuto altra scelta se non quella di adeguarsi alla necessità di soddisfare i propri clienti cinesi e le loro aspettative.