In Italia la prima Loggia fu fondata a Firenze nel 1731 da alcuni gentiluomini e intelletuali inglesi a cui si aggiunsero gradualmente numerosi nobili ed intellettuali fiorentini. Su questa Loggia si esercitarono gli effetti persecutori della bolla pontificia “In eminenti”, pubblicata il 28 aprile 1738, che inaugurava una lunga serie di scomuniche e di condanne. Sempre nel granducato di Toscana, a Livorno, nacquero addirittura quattro Logge: due negli anni 1763 e 1765 ed altre due nel 1771.
Il fenomeno Massonico arrivò poi a Roma, con alterne vicende: nel 1735 alcuni gentiluomini inglesi diedero vita ad una Loggia “giacobita”, rimasta attiva fino al 1737, quando si dovette sciogliere per ordine del governo pontificio, Ma, rispettivamente nel 1776 e nel 1787, vi vennero fondate due Logge, entrambe di rito “scozzese”. Il 27 maggio 1789 Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come il conte di Cagliostro, tentò di organizzare una Loggia basata sul “rito egiziano” ma venne arrestato e processato dal Sant’Uffizio, che nell’aprile 1791 lo condannò a morte come eretico, mago e libero muratore, pena commutata poi nel carcere perpetuo e venne detenuto, fino alla presunta morte, presso la fortezza di San Leo, nell’entroterra riminese.
Nel 1749 a Chambery (Savoia, parte integrante del Regno di Sardegna) fu fondata una Loggia sulla base di una patente di Gran Maestro provinciale per la Savoia ed il Piemonte rilasciata dalla Gran Loggia di Londra nel 1739 al marchese François Noyel de Bellegarde, nel 1752 la stessa Loggia assunse il nome di Gran Loggia Madre, con facoltà di creare altre Logge in tutti i territori del regno di Sardegna e nel 1765 ne vennero create tre, tra cui una a Torino. Quest’ultima assunse una tale importanza da far ottenere, nel 1773 il conferimento al conte di Bernezzo del titolo di Gran Maestro provinciale per il Piemonte, con la conseguente completa autonomia dalla Gran Loggia Madre di Chambery.
Nel 1746 fu fondata una Loggia a Venezia, alla quale sono da ricollegare le figure di Giacomo Casanova, di Carlo Goldoni e di Francesco Griselini e che rimase in attività fino al 1755, quando l’intervento degli Inquisitori di Stato portò all’arresto del Casanova e ne determinò la chiusura. Ma una nuova Loggia sorse nel 1772, con patente della G. L. d’Inghilterra, per iniziativa del segretario del Senato, Pietro Gratarol e rimase attiva fino al 1777, mentre nasceva un’altra Loggia a Venezia, una a Vicenza ed un’altra a Padova.
Nel 1756 fu fondata una Loggia a Milano, subito scoperta dalle autorità austriache. Il fatto determinò un editto, promulgato il 6 maggio 1757 con il quale il governatore, Francesco duca di Modena, vietava le riunioni Massoniche in tutto il territorio dello Stato Lombardo ma la Loggia continuò ad esistere e nel 1783 aderì alla Gran Loggia di Vienna. L’anno successivo il conte Wilczeck, ministro plenipotenziario imperiale a Milano, assunse la carica di Gran Maestro provinciale per la Lombardia austriaca.
In Liguria tra il 1745 e il 1749 risultano una Loggia a Bordighera, una a Novi Ligure e almeno due a Genova, da collegare alla presenza delle truppe francesi in difesa della Repubblica. Verso la fine del secolo nacquero altre due Logge nel capoluogo: una nel 1780 aderente al Rito Scozzese Rettificato e un’altra, nel 1782, che ottenne una patente dalla Gran Loggia d’Inghilterra con il titolo di Old British and Ligurian Lodge.
La prima Loggia di Napoli, formata da alti ufficiali e nobili, fu fondata nel 1749, su iniziativa di un mercante di seta francese, che successivamente costituì un’altra Loggia di più modesta fisionomia sociale. Dopo la pubblicazione, avvenuta il 28 maggio 1751, della Bolla Providas Romanorum Pontificum emanata da Papa Benedetto XIV per ribadire la condanna pontificia del 1738, Carlo VII di Borbone, che divenne poi il re Carlo III di Spagna, promulgò un editto che proibiva la Libera Muratorìa nel Regno di Napoli ma il provvedimento non stroncò la Massoneria: una risorta Loggia locale ottenne una patente dalla G. L. Nazionale di Olanda che la promuoveva al rango di Gran Loggia Provinciale per il Regno di Napoli, mentre una seconda Loggia, con patente della G. L. d’Inghilterra, il 7 marzo 1769 fu parimenti investita del rango di Gran Loggia Provinciale.
Nel Regno di Sardegna, il 10 giugno 1814 Vittorio Emanuele I emanò un editto con il quale ribadì la proibizione delle congreghe ed adunanze segrete, qualunque ne sia la loro denominazione e massime quelle de’ così detti Liberi Muratori già proibita col Regio Editto del 20 maggio 1794. Analogo decreto del 26 agosto 1814 emanato nel Lombardo Veneto vietò gli ordini segreti, le adunanze, corporazioni e fratellanze segrete, come sarebbero le Logge de’ così detti Franchi Muratori ed altre consimili società, mentre papa Pio VII emanava un editto che, rifacendosi alle encicliche di Clemente XII e di Benedetto XIV, proibiva le aggregazioni dei suddetti Liberi Muratori, e altre consimili e a Napoli Ferdinando IV di Borbone vietava le associazioni segrete che costituiscono qualsivoglia specie di setta, qualunque sia la loro denominazione l’oggetto ed il numero dei loro componenti.
Il giorno 8 ottobre 1859, a Torino, sette “fratelli” costituirono una nuova Loggia, chiamata “Ausonia” dall’antico nome dell’Italia; da questo seme il 20 dicembre 1859, sempre a Torino, nacque un’organizzazione che esplicitamente aspirava a diventare una Gran Loggia nazionale ed assunse la denominazione di Grande Oriente Italiano. Tale intento si concretizzò con la prima assemblea costituente del Grande Oriente Italiano, che si tenne a Torino dal 26 dicembre 1861 al 1° gennaio 1862 sotto la presidenza di Felice Govean, facente funzioni di gran maestro e con la presenza dei rappresentanti di ventotto Logge: Giuseppe Garibaldi fu salutato come “primo libero muratore italiano”.
Ad assumerne la carica di gran maestro, il 1° marzo 1862, venne poi chiamato Filippo Cordova, eminente figura di giurista e di statista; la III assemblea costituente, convocata a Firenze dal 21 al 24 maggio 1864, elesse gran maestro Giuseppe Garibaldi, cui succedettero, nuovamente, Filippo Cordova e poi Lodovico Frapolli e Giuseppe Mazzini, durante il cui governo, nel 1870, la Gran Loggia spostò la propria sede da Firenze a Roma.
Nel 1864 le varie Comunioni Massoniche, denominate Grandi Logge o Grandi Orienti, fioriti, all’epoca, sul suolo italiano, segnatamente il Grande Oriente di Napoli, il Grande Oriente di Torino e il Grande Oriente di Palermo, in una riunione costituente, tenutasi a Firenze, tra il 21 e il 24 maggio, in previsione del trasferimento della Capitale in quella città, si fondono in un unico Grande Oriente d’Italia, a capo del quale viene eletto Giuseppe Garibaldi ma non tutti concordano sull’unificazione delle sedi a Firenze: i vertici di Torino, quelli di Palermo e di Napoli sono contrari al trasferimento. Comunque, il 15 ottobre 1865, dopo il trasferimento della Capitale a Firenze, anche il Grande Oriente Italiano vi si trasferisce e da quel momento entrerà in uso definitivamente ed esclusivamente la nomenclatura “Grande Oriente d’Italia”. Nel 1870 il Grande Oriente d’Italia, dopo gli eventi di Porta Pia, si trasferisce a Roma.
Nel 1884 fu pubblicata l’enciclica Humanum Genus di papa Leone XIII, che segnò il momento più alto di scontro tra la Chiesa cattolica e la Massoneria: il documento pontificio, oltre ad addebitare alla Massoneria atroci vendette su chi sia creduto reo di aver tradito il segreto e disubbidito al comando sosteneva che l’obiettivo dei Massoni era quello di distruggere tutta la disciplina religiosa e sociale che è nata dalle istituzioni cristiane e sostituirla con una nuova, modellata sulle loro idee ed i cui principi fondamentali e le leggi sono attinte dal naturalismo.
In quel clima, veniva eletto gran maestro (17 gennaio 1885) Adriano Lemmi, il quale si impegnò particolarmente nel chiamare a raccolta figure rappresentative del mondo politico e culturale, tra cui Giovanni Bovio, Giosuè Carducci, Agostino Bertani, Giuseppe Zanardelli. Il 6 giugno 1889 in Campo dei Fiori a Roma avveniva l’inaugurazione del monumento a Giordano Bruno, opera dello scultore e futuro gran Maestro Ettore Ferrari. L’oratore ufficiale fu il filosofo Giovanni Bovio. Nel 1895 divenne gran Maestro Ernesto Nathan, poi sindaco di Roma.
Il 24 giugno 1908 si determina una scissione che colpisce il Grande Oriente d’Italia. Da questa scissione nascerà un nuovo filone Massonico che sarà denominato “Piazza del Gesù”. Nel febbraio 1911, dopo una lunga trattativa, il Grande Oriente d’Italia acquista il famoso Palazzo Giustiniani presso cui istituisce la sua sede e per cui da allora verrà detto, appunto, “di Palazzo Giustiniani”.
Gian Giacomo William Faillace