Il Parlamento ucraino ha deciso di chiedere una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu (di cui fa parte anche la Russia) per esaminare la situazione in Crimea. Nella penisola la tensione è altissima dopo l’occupazione da parte dei filorussi del Parlamento di Simferopoli e di due aeroporti.
Una cinquantina di uomini armati ha preso possesso, per poche ore, dell’aeroporto di Sinferopoli in Crimea, repubblica autonoma dell’Ucraina; a quanto pare, però, si è trattato di un errore di località. Successivamente, un altro gruppo armato ha occupato l’aeroporto di Belbek. E il ministro dell’Interno ucraino, Arsen Avakov, su Facebook accusa Mosca di “invasione armata” e “occupazione”.
Che si tratti davvero di militari russi, però, è tutto da dimostrare: una non meglio precisata fonte di Sebastopoli ha infatti precisato a Interfax che i militari russi non hanno nulla a che fare con l’occupazione degli aeroporti. Gli autori del blitz sarebbero invece attivisti dei reparti di autodifesa, e il loro obiettivo quello di impedire lo sbarco di forze legate alla protesta del Maidan.
Gli uomini armati sono arrivati all’aeroporto di Sinferopoli su tre camion senza targa, e hanno occupato le strutture. Davanti all’aerostazione si è subito raccolta una folla di manifestanti che sventolano bandiere della flotta russa del Mar Nero. Poche ore dopo l'”invasione”, un portavoce dell’aeroporto di Sinferopoli, Ihor Stratilati, ha riferito a Radio Eco di Mosca che gli uomini armati autori del blitz nello scalo se ne erano andati. “Pensavano che le forze della protesta atterrassero qui, ma quando hanno visto essi stessi che non c’era nessuno, si sono scusati e se ne sono andati”, ha raccontato.
Nella notte, nel frattempo, un altro gruppo armato ha preso il controllo dell’aeroporto di Belbek, vicino a Sebastopoli per “prevenire l’arrivo di militanti”. Lo scalo, di proprietà dell’aeronautica ucraina, è presidiato lungo tutto il perimetro.
Giovedì mattina un commando di uomini armati pro-Russia aveva preso possesso della sede del parlamento e del governo locale di Sinferopoli, capitale della regione autonoma della Crimea, e aveva issato la bandiera russa sulla facciata dell’edificio. Alcune ore più tardi il Parlamento aveva indetto per il 25 maggio un referendum per chiedere maggiore autonomia e aveva deposto il governo locale.
La Crimea, penisola sul Mar Nero, nel sud dell’Ucraina, è popolata in maggioranza da russi. Si tratta in effetti di una regione russa annessa all’Ucraina nel ’54 da Krusciov. Mosca ancora oggi mantiene nella penisola la base della sua flotta del Mar Nero. Dopo la cacciata del presidente filo-russo Viktor Ianukovich e la presa del potere a Kiev da parte dell’opposizione nazionalista, in Crimea si sono accese tensioni separatiste da parte della popolazione russofona.
La Critica