di Gabriele Rizza
“Era un’amica sincera, intelligente, leale, era una donna appassionata, una combattente tenace. Mi è stata vicina anche nei momenti più difficili“, così Silvio Berlusconi ha voluto ricordare Jole Santelli, la Presidente della Regione Calabria, scomparsa a 52 anni a causa di un arresto cardiaco. Da tempo, lottava contro un tumore che l’ha accompagnata durante la campagna elettorale che l’ha portata a diventare il primo Presidente di regione donna del sud Italia, con un risultato di oltre il 53% delle preferenze. Si era lasciata dietro la paura per sé stessa in nome del dovere, in nome della sua terra, la Calabria; in una recente intervista, che oggi suona come testamento spirituale per via del buon esempio mostrato con parole e fatti, non solo per i calabresi, ma per tutti gli italiani, aveva dichiarato: “Quando hai sulle spalle la responsabilità di un’intera regione, la paura non te la puoi permettere”. Responsabilità e coraggio mostrate quando, nel 1994, fu una delle prime a credere in Forza Italia, il progetto politico di Berlusconi. Da allora, con la gavetta ha scalato la vetta: prima deputata nel 2001, poi sottosegretario alla giustizia nel primo governo Berlusconi e ancora nel 2013, nel governo Letta. Infine, la responsabilità più importante di tutte, quella che solo dopo aver visto tutto il buono e il marcio della politica puoi portare avanti con dignità, buona fede e serietà: la presidenza della Regione Calabria, affrontata senza voce, per via del male che la tormentava, ma con coraggio e tempismo; a maggio è stata la prima ad allentare le misure anti-covid perché la situazione lo permetteva, e ad agosto è stata la prima a capire che le discoteche andavano chiuse.
Non poteva parlare molto e non amava farlo. Per una volta, per un politico dice più la carriera che le promesse non mantenute; di Jole, tutti i suoi colleghi ricordino questo e prendano esempio, farebbe bene all’Italia tutta.
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