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lunedì, 18 Novembre, 2024

ISRAELE TRA COMPLEANNO E RICORDO. Lo Yom Ha Zikaron

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Yom Ha’Atzmaut, giorno dell’indipendenza di Isarele, si celebra, secondo il calendario ebraico il quinto giorno del mese di Iyar, giorno della proclamazione dello Stato di Israele nell’anno ebraico 5708 che corrispondeva al 14 Maggio 1948.

Quel giorno David Ben Gurion, insieme al governo provvisorio del neonato e democratico Stato di Israele, firmavano la  Dichiarazione di Indipendenza, proclamandone, formalmente la nascita.

La Lega araba reagì facendo entrare in quello che fu il mandato britannico della Palestina le sue truppe, con l’intento di annientare Israele ed il suo Popolo: inizia così il primo conflitto arabo-israeliano.

Gli israeliani, bersagliati da più parti, sembravano, almeno inizialmente, soccombere ma lo Tsahal, il valoroso esercito di Israele, forte di 80mila uomini e ben equipaggiati, riuscì a ribaltare la situazione. Con gli armistizi di Rodi, si pose fine a quel primo conflitto ma non vennero mai cancellato l’odio arabo nei confronti dell’unica vera democrazia del Medio Oriente.

Oggi, come 66 anni fa, l’esistenza e la sopravvivenza di Israele, lo si deve al valore ed al coraggio dei soldati israeliani che si sono sempre immolati per la difesa della loro Patria ed è per questo che nei due giorni che precedono lo Yom Ha’azmaut, in Israele si celebra lo Yom Ha Zikaron (giorno del ricordo).

Yom Ha Zikaron è dedicato a tutte quelle persone che sono cadute in guerra, ai soldati, alle vittime della vigliaccheria sanguinaria del terrorismo ed a tutto il personale, sia esso volontario o meno, che fanno parte delle forze di sicurezza.

Martedi,  per il calendario ebraico e il 14 prossimo venturo, Israele compirà 66 anni di vita, 66 anni di democrazia, 66 anni in cui è riuscito a seguire la strada del progresso arrivando ad essere un dei Paesi più all’avanguardia sia dal punto di vista tecnologico, scientifico e in materia di diritti umani e tolleranza religiosa nonostante il mondo medioevale che lo circonda e che lo attacca con cadenza giornaliera.

Quel mondo medievale che attacca Israele, anelando la sua caduta, è lo stesso mondo retrogrado che sta cercando di distruggere le nostre anime, la nostra cultura e le nostre radici in nome di una divinità padrona che ha come unico scopo la sottomissione dei suoi fedeli, privandoli della ragione e della dignità. 

Impariamo da Israele ad avere rispetto per le nostra cultura e per le nostre radici, impariamo da Israele ad avere quello spirito di Patria che non è un sentimento obsoleto, bensì è quell’arma che aiuta un popolo a non farsi sottomettere, nel nostro caso, ad una teocrazia sanguinaria e retrograda.

E per quanto riguarda Eretz Israel: mazal tov!

Gian Giacomo William Faillace

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