Ebbene si cari lettori, i palestinesi residenti in Giudea, in Samaria e nella Striscia di Gaza ricevono energia elettrica gratuita da Israele, dalla Israel Electric Corporation (IEC).
Considerato che l’Autorità palestinese e la Striscia di Gaza non hanno centrali elettriche di alcun tipo, l’elettricità viene importata direttamente da Israele senza pagare un centesimo per i loro consumi.
Stando a delle statistiche della IEC, circa la metà dei cittadini palestinesi paga con regolarità la bolletta, gli altri semplicemente non pagano ricevendo comunque l’energia.
La rabbia tra i cittadini israeliani sta montando, poiché, se dovesse essere un israeliano a non pagare la bolletta, dopo un periodo di tolleranza la fornitura verrebbe tagliata e le bollette israeliane stanno lievitando poiché, ciò che non viene pagato dai palestinesi, grava sulle tasche dei cittadini israeliani.
Grazie a questi “regali” la IEC ormai è indebitata per circa 1,3 milardi di Shekel (equivalenti a 270 milioni di euro) ed il debito sale di circa 70 milioni di Shekel ogni mese. Ecco cari lettori come Israele calpesta i diritti umani dei palestinesi, regalando loro acqua potabile, curando gratuitamente i palestinesi presso gli ospedali di Israele e donando loro anche l’energia elettrica.
Questa è la risposta alle accuse di Amnesty International e da Cathrin Ashton a Israele. A proposito baronessa Ashton, già che ci siamo: la Giudea e la Samaria sono territori contesi e non territori occupati, se volessimo parlare di territori occupati, cara baronessa Ashton, sediamoci davanti ad un buon caffè e facciamo due chiacchiere su Belfast e dintorni. Le va l’idea?
Gian Giacomo William Faillace