E’ iniziata giovedì sera alle 22:30 l’operazione di terra dell’esercito israeliano contro le postazioni terroristiche di Hamas nella Striscia di Gaza. Le Forze Armate di Israele hanno bersagliato e distrutto con colpi di artiglieria vari depositi di munizioni, posti di comando e rampe missilistiche usate dai terroristi palestinesi per colpire la popolazione civile israeliana, oltre alla morte di un soldato di Israele.
Dalla sera di giovedì sono penetrati a Gaza unità di fanteria, blindati e alcune batterie di carri armati, coadiuvati dalle truppe dell’intelligence dello Shin Beth, inoltre supporto di copertura viene assicurato dall’aeronautica e dalle navi della marina che incrociano a largo della Striscia di Gaza.
Flebili, e comunque animate da innato servilismo, sono state le parole di condanna dalla Comunità internazionale, specie dal Qatar che finanzia e tuttora protegge nel suo territorio i dirigenti di spicco di Hamas, tra cui Hanieh.
Altre parole di condanna sono arrivate ieri pomeriggio dal Presidente del Consiglio di sicurezza dell’O.N.U., Ban Ki Moon, che si è dimostrato contrario all’intervento terrestre di Israele, di parere contrario altri uffici delle Nazioni Unite che hanno invece condannato Hamas, per la prima volta nella storia, di fare uso della popolazione civile di Gaza come scudi umani, altre parole di condanna verso il gruppo terroristico sono arrivate dal governo egiziano che ha accusato Hamas di essere un flagello per la popolazione civile di Gaza, oltre ad accusarlo di non aver accettato il “cessate il fuoco” proposto da Al-Sissi.
Parole, quelle delle Nazioni Unite, che sembrano quasi un tentativo dei dirigenti del Palazzo di Vetro di lavarsi la coscienza dopo che sono stati scoperti venti missili di Hamas nascosti in una scuola di Gaza utilizzata dall’UNRWA per scopi umanitari.
Non è comunque la prima volta che le Nazioni Unite si rendono complici dei terroristi: in passato in un’altra scuola utilizzata dall’Onu sono stati scoperti dei missili, mentre nel sud del Libano, non hanno mai contrastato le operazioni terroristiche di Hezbollah.
Nel frattempo, qualche migliaio di chilometri più a nord, si apre un aaltro scenario di guerra, in cui a farne le spese sono stati gli innocenti passeggeri del volo delle linee aeree della Malesia, MH 17, in rotta da Amsterdam a Kuala Lumpur.
Stando alle prime informazioni, l’aereo, un Boeing 777, è stato abbattuto da un missile terra-aria mentre volava ad una quota di circa 8mila metri. Al momento non si sa chi abbia aperto il fuoco contro il volo civile ma, nonostante le accuse mosse dal Governo fantoccio ucraino verso i separatisti filorussi, pare che proprio la contraerea di Kiev sia colpevole della morte delle 285 persone a bordo del vettore malese. Infatti i separatisti della neonata Repubblica di Donetsk non hanno in dotazione armi in grado di colpire un aereo che voli a quote superiori ai 3mila metri.
Che sia una ritorsione ordita dall’Unione Europea e dalla Casa Bianca per mettere in difficoltà la presidenza di Putin dopo aver dichiarato apertamente il suo appoggio ad Isrele e dopo che il governo di Mosca ha assicurato appoggio militare all’Iraq, al fine di contrastare il “califfato” dei fondamentalisti islamici dell’ISIS, tanto cari ai servili governi europei ed a Washington?
Approfondiremo in materia.
Gian Giacomo William Faillace