Giovedì mattina, l’unità antiterrorismo israeliana è stata impegnata in un’operazione nel villaggio di Beit Zayit a nord di Ramallah, in Samaria. L’operazione è scattata dopo aver ricevuto la segnalazione della presenza presso il villaggio di un nucleo di tre terroristi arabi ricercati da tempo dalla polizia israeliana, rei di aver condotto nelle ultime settimane azioni contro le forze dell’IDF e contro civili israeliani residenti nelle aree circostanti. Durante l’arresto è scoppiato un conflitto a fuoco in cui uno dei tre terroristi è rimasto ferito mortalmente.
Secondo il rapporto dell’unità antiterrorismo, due dei tre terroristi sono stati catturati e arrestati senza opponendo una minima resistenza, il terzo si è barricato presso la sua abitazione ed ha iniziato a spara all’indirizzo della polizia. Sul luogo è quindi intervenuto l’esercito che ha isolato l’area ed ha iniziato le trattative con il terrorista che non ha accettato di arrendersi ma h preferito ingaggiare un conflitto a fuoco con l’esercito che, rispondendo al fuoco, ha ferito mortalmente il terrorista.
Subito dopo una folla composta da cittadini arabi è confluita presso l’area dello scontro ed ha iniziato a bersagliare gli uomini dell’esercito israeliano con una fitta sassaiola, i miltari di Tsahal hanno quindi dovuto far uso di alcuni candelotti di fumogeni per disperdere la folla.
Il terrorista ucciso rispondeva al nome di Moataz Washaha, 22 anni, membro attivo del PFLP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina), formazione terroristica di ispirazione marxista-leninista araba fondata dal famigerato George Habash e responsabile di numerosi attentati in Europa in collaborazione con il terrorista venezuelano Carlos e, secondo l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il PFLP è il vero responsabile della strage di Bologna del 2 agosto 1980.
Gian Giacomo William Faillace