Buone notizie dall’Irlanda per le persone transgender e transessuali. Il parlamento irlandese sta discutendo una nuova legge che, se approvata, permetterebbe il cambio di genere e nome alle persone senza bisogno di operazioni invasive. Inoltre la legge eliminerebbe il divorzio coatto per le persone transgender sposate.
Questa legge è molto importante ed è un passo di civiltà. Non tutte le persone transgender hanno il desiderio di modificare chirurgicamente il proprio corpo. In Italia queste persone non possono cambiare nome e devono subire continuamente la violazione della loro identità. Ogni volta che devono usare per qualche motivo i documenti, infatti, si rende palese la loro identità anagrafica, che non corrisponde all’identità vera. Pensate come vi sentireste se foste continuamente trattati come una persona del genere opposto al vostro! Anche per chi invece desidera modificare il proprio corpo le cose non sono semplici. Il percorso medico è pesante e non si può dare per scontata la possibilità di farlo. Per poter fare le operazioni è necessario avere una perizia psicologica che certifichi la “disforia di genere”. E per averla bisogna sostenere un percorso psicologico che può durare anni. Solo così le persone transgender e transessuali possono cambiare i documenti ed essere riconosciute per quel che realmente sono. La legge prevede, infatti, che il cambiamento anagrafico sia possibile solo dopo la riattribuzione chirurgica.
Poter cambiare i documenti anche senza percorsi medicalizzati permetterebbe alle persone transgender che non vogliono modificare il proprio corpo di vivere serenamente e permetterebbe alle persone transessuali di prendere la decisione di affrontare o meno il percorso con maggiore calma e tranquillità.
Una volta concluso il percorso e modificati i documenti, un eventuale matrimonio contratto prima del cambio di sesso rischierebbe di essere annullato (anche se recentemente ci sono state delle sentenze favorevoli al mantenimento del legame). Del resto diverrebbe un matrimonio omosessuale e la legge italiana non lo prevede.
L’Irlanda ha però introdotto recentemente il matrimonio egalitario e quindi non ha ragione di invalidare l’eventuale legame contratto dalla persona transgender prima del cambio di nome. Non è scontato che il partner di una persona transgender non accetti il cambiamento e sia intenzionato (o intenzionata) a divorziare.
L’Irlanda non è il primo stato a proporre una legge simile. L’Argentina ne ha già una di questo tenore. Questa legge non cambia le cose solo per le persone transgender e transessuali perché mette in discussione i concetti stessi di maschile e femminile e il binarismo tipico della cultura conservatrice che vorrebbe ingabbiare le persone in canoni di genere ingiustificati. A quando un passo simile in Italia?
Enrico Proserpio