Il Parlamento iracheno si appresta in questi giorni a promulgare una legge che regolerà i matrimoni tra adulti e minori, abbassando la soglia dell’età per le donne a 9 anni, questa sarà quindi l’età minima entro cui una ragazza potrà essere scelta come sposa.
Il fenomeno delle spose bambine non è una problematica solo irachena. Questo triste fenomeno è diffuso in tutto il mondo islamico, in quanto, la pratica di sposare una ragazzina di tenera età, è citata nel Corano, pertanto è Sharia ed essendo la Sharia una legge sacra,, essa diventa eterna ed immutabile.
Il fenomeno delle spose bambine è molto presente anche in quello Stato che l’Unione Europea vorrebbe tanto accogliere in seno ad essa: la Turchia. Nell’area dell’Anatolia, visto il crescente numero di giovani vittime dopo la prima notte di “nozze”, il governo Erdogan ha emanato una legge che vieti la celebrazioni di tali nozze ma l’omertà e i voluti mancati controlli, hanno reso la legge governativa inutile.
In Yemen, stando alle statistiche dell’UNICEF, il 52% delle ragazzine al di sotto dei 15 anni contrae matrimonio con uomini decisamente già attempati.
In Arabia Saudita, culla della religione islamica, è legale sposare un bambina di età minima di 10 anni ma un fatwa del Muftì Supremo dell’Arabia Saudita, sancisce la legalità dei matrimoni anche con bambine di età più giovane. Il tragico esempio è dato dalla celebrazione del matrimonio di un 25enne con la giovanissima ragazzina saudita Tahani di soli 6 anni.
Come già accennato, il fenomeno delle spose bambine è molto diffuso nei paesi islamici, pensate che in Marocco, nel 2010, il tragico fenomeno ha interessato ben 34mila ragazzine.
Nell’Africa sub-sahariana la situazione non è differente anzi assume caratteri ancor più terribili: diversi studi, condotti da varie ONG che operano nell’area, hanno ampiamente dimostrato che le bambine sposate hanno maggiori probabilità di contrarre il virus dell’AIDS rispetto ad altre loro coetanee single e sessualmente attive, poiché, spesso i mariti sono malati e loro non hanno il potere di sottrarsi alle richieste di prestazioni sessuali degli adulti consorti.
Fawziya, yemenita, morta a 12 anni col bimbo che teneva in grembo, Rawan, deceduta a 8 anni, Kader, morta a 14 anni in Turchia, Elham, morta a soli 13 anni.
Questi sono solo alcuni delle migliaia di piccole vittime innocenti di una cultura barbara e disumana: l’Islam.
Ora riflettete: è possibile, o sarà possibile, conciliare la nostra cultura la la “cultura” islamica?
Gian Giacomo William Faillace