Alle 06:45 (ora di Washington D.C.) di sabato 9 agosto aerei militari della U.S.A.F. hanno bombardato alcuni obiettivi dell’ISIS all’interno dello Stato Islamico nel nord dell’Iraq, e più precisamente, nell’area vicina alla città di Arbil, difesa dai curdi iracheni e, a distanza di alcune ore, è seguito un secondo bombardamento. L’azione militare ha distrutto una postazione dell’artiglieria jihadista, un camion ed un mortaio e alcuni miliziani dell’Isis sono rimasti uccisi e ha visto impegnati due FA 18 decollati dalla portaerei George W. Bush. Ad annunciarlo è stato il portavoce del Pentagono John Kirby aggiungendo che l’operazione è iniziata dopo l’ok arrivato dal presidente Obama durante una diretta televisiva.
Ora, che questa sia una farsa per dimostrare al mondo che la Casa Bianca non sia complice dell’ISIS lo ha ampiamente dimostrato con questa azione militare, quasi uguale per modalità ed effetto, che ordinò Bill Clinton dopo che, in nome di Allah, vennero fatte saltare in aria le ambasciate USA di Nairobi (Kenya) e a Dar Es Saalam (Tanzania).
I miliziani dell’Isis hanno ormai conquistato un’area che si estende da Aleppo, in Siria, fino alle regioni del centro-nord dell’Iraq. Città come Mosul, Falluja, Rutba ed altre sono ormai sotto controllo dei jihadisti, Baghdad è circondata, Tikrit, Erbil e Kirkuk sono invece sotto assedio e difese dai curdi iracheni. Vista l’estensione del “Califfato” e viste le azioni jihadiste in corso, cosa volete che rappresentino un camion, un mortaio ed un cannone perduti? Nulla!
Ecco perché questa azione militare è una farsa, non serve a nulla. Baghdad continua ad essere assediata, Kirkuk, Tikrit ed Erbil continuano ad essere assediate e bombardate dai colpi di artiglieria dei terroristi, i cristiani continuano ad essere oggetto di persecuzioni e le donne rapite, violentate e costrette a convertirsi all’Islam, nel più totale silenzio dei media, dell’ONU, dei pacifisti e dei difensori dei diritti umani che in questi tempi sono troppo impegnati a difendere Hamas e boicottare tutto ciò che proviene da Israele.
Vediamo se costoro saranno coerenti. Volete boicottare Israele? Bene! Liberissimi di farlo ma saranno disposti, nel caso a boicottare farmaci cardiologici, cardiovascolari, Neurologici, antinfettivi, gastrointestinali, urologici, antidolorifici, oftalmici, oncologici, ormonali e respiratori (tutti farmaci, talvolta salvavita prodotti dall’israeliana Teva)? Saranno disposti a rinunciare, qualora fosse il caso, ai farmaci per la cura dell’Alzheimer, del Parkinsons, della sclerosi multipla e di altre malattie cerebrovascolari? Israele non è solo arachidi e pompelmi Jaffa.
E mentre i dementi pacifisti portano avanti queste campagne in modo incoerente, in Francia, a Thonon le Bains, un musulmano di circa trent’anni, alle 08:00 del mattino di lunedì 5 agosto, è entrato nella chiesa dedicata a Sant’Ippolito e, in nome di Allah, si è reso protagonista di atti sacrileghi e profanatori. Con violenza inaudita ha distrutto tabernacolo, due altari, manufatti antichi, leggii e capestato le ostie.
In Italia invece, e più precisamente a Gallarate, in Lombardia, un cittadino della Costa d’Avorio, regalato alla cittadina del Varesotto dai fanatici traditori della Patria della Mare Nostrum, è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale gallaratese poiché ritenuto potenzialmente contaggiato da Ebola.
Il Pronto Soccorso nel nosocomio è rimasto bloccato per tre ore, dopodiché, l’ivoriano è stato ricoverato all’ospedale della vicina città di Busto Arsizio. Dall’ospedale di Gallarate, i medici hanno dichiarato, dopo due ore dall’avvenuto ricovero, che il paziente africano non era malato di ebola. Come hanno fatto i medici del nosocomio gallaratese a dichiarare l’esito negativo dei test dopo solo due ore quando, per avere un risultato da tali analisi, servono minimo 24 ore?
Gian Giacomo William Faillace