di Susanna Russo
Io sono Giorgia, così si intitola il libro appena pubblicato dalla leader di Fratelli d’Italia che da giorni è sulla bocca di tutti.
Non tanto un’autobiografia, dice Giorgia Meloni, perché per quello bisogna aver vissuto abbastanza da potersi guardare indietro e tirare le somme; forse più uno spaccato di sé, perché, come lei per prima sostiene, di falsità sul suo conto ne girano parecchie, e se deve essere amata, o odiata, vuole esserlo per ciò che davvero è. Ma allora chi è realmente una delle donne politiche più celebri d’Italia?
È una donna più fragile di quanto sembri, che da quando era solo una ragazzina ha deciso di celarsi dietro scudo ed armatura, e vivere di quella che da sempre è la sua passione, la politica, affrontandola a muso duro, senza cedimenti e vittimismi. Giorgia aspetta di tornare a casa dalla famiglia per mollare tutto, ed essere anche fragile, anche titubante, ogni tanto pure spaventata. Per la prima volta la leader di FdI regala un pezzo di sé che esula dalle dinamiche politiche, dai comizi elettorali, e dagli intenti bellici e accompagna il lettore, l’elettore, ma, se fosse in grado di avere una mentalità abbastanza aperta, anche l’odiatore, in un viaggio più umano ed intimo che mai. Un viaggio che in ultimo si intreccia comunque con quelle che sono le sue convinzioni, i suoi ideali e le sue radici profonde da cui non può prescindere, che si intrecciano con la sua vita privata tanto da rischiare di confondersi con quella pubblica.
Dal rapporto con il padre assenteista, all’affetto e la stima nutriti per la sua famiglia matriarcale costatele degli scompensi emotivi che lei per prima riconosce, fino ad arrivare all’amore per sua figlia, capace di farle appannare lo sguardo di ghiaccio che si porta dietro ad ogni incontro, dibattito, comizio, e trasmissione.
A fare da rilegatura l’ironia che da sempre caratterizza la Meloni, raccolta anche nel titolo, che ricorda l’incipit del discorso che tenne nell’Ottobre 2019 in Piazza San Giovanni a Roma, volto a difendere i suoi valori; discorso da cui è stato tratto il motivetto che per mesi è girato sui social ridicolizzandola, ma anche accrescendo la sua fama: “io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana”.
Il suo è un libro che ha fatto scalpore anche per la libraia romana, nel 2013 candidata del PD al VI Municipio, che si è rifiutata di esporlo sugli scaffali della sua libreria, perché non in linea con le sue idee politiche. “Ringrazio questa signora perché ha spiegato meglio di chiunque altro cosa sia il rispetto per la Sinistra, quale sia la loro tolleranza e quale sia la loro apertura”, replica Giorgia Meloni che invece, dal canto suo, ha deciso di aprirsi, rischiando ancora una volta di essere colpita nel vivo, sempre con una lancia in mano, ma forse questa volta senza scudo.