di Ahsife Oscura
Sono molti gli appassionati di Runologia ed altrettanti sono coloro che hanno celebrato l’importanza storica e magica delle Rune, ma vi è un autore in particolare che ha attirato l’attenzione della Redazione de La Critica.
Norak Odal, runologo, scrittore, fondatore e presidente di A.I.R. – Accademia Italiana Runologi, conosciuto a livello nazionale ed internazionale, è autore di una vastissima letteratura runica a dir poco sorprendente. I suoi viaggi nel Nord-Europa gli hanno consentito di apprendere, esplorare ed approfondire studi che lo avrebbero infine portato alla stesura di veri e propri tomi in merito. Considerato uno dei massimi esperti della Runologia, La Critica lo ha intervistato con molto interesse:
Salve Norak, la ringraziamo per aver accettato la nostra intervista. La sua enorme cultura in materia di Rune la vede come uno dei massimi esponenti di questa particolare arte. Da dove nasce il suo interesse per le Rune?
Intanto vi ringrazio per avermi contattato e per avermi dato questa interessante opportunità. In realtà, all’origine, non è nato un interesse per le Rune – anche perché essendo, in passato, propriamente estraneo alla loro esistenza non potevo sapere assolutamente cosa avrei potuto cercare. Premetto che all’epoca, parlo di circa 27 anni fa, per chi voleva avvicinarsi a questo mondo non vi erano molte risorse, come internet, smartphone o mezzi multimediali e se vogliamo nemmeno molti libri in commercio di facile reperibilità, quindi la ricerca o lo studio era alquanto arduo e molto più lento di oggi. Io nasco con un interesse per lo studio dell’esoterismo e del simbolismo in generale ma la svolta che mi ha portato a connettermi alle Rune non è stata una mia prima ricerca, bensì una loro ricerca verso di me: ho ricevuto quel che si dice una “chiamata”. Andando indietro nel tempo ricordo di essere stato “invaso” a livello di percezione visiva e “sintomatologia corporea” da alcuni simboli, uno in particolar modo che, giorno dopo giorno, oltre a rendere le mie giornate o le mie notti per certi versi scombussolate, presto mi accorsi che mi inducevano al tentativo di comprendere; venivano alla luce dei sentori importanti, tra i quali rivelazioni o messaggi che mi riguardavano personalmente. Solo dopo ho iniziato ad intraprendere i mie viaggi nel Nord Europa, più che altro per rivolgermi a persone che potessero aiutarmi nel comprendere ed indagare su quello che mi stava succedendo.
I suoi viaggi nel Nord dell’Europa hanno influito moltissimo sulla sua cultura runica, quale aspetto ha maggiormente influenzato le sue opere letterarie?
Durante i miei viaggi ho cercato, negli anni, molte persone – indicate a loro volta da altre ancora – quindi nulla a che fare con personaggi illustri o di rilievo ma semplicemente persone che hanno vissuto per generazioni l’impatto e la comunicazione con i sacri glifi. Inizialmente infatti fu una continua ricerca e confronto, apprendere insegnamenti preziosi e prestarsi a pratiche shamaniche che, fortunatamente, ebbi occasione di affrontare non sempre nelle migliori condizioni. Più che influenza io direi voglia di dire la mia, ovvero dalle esperienze vissute e, da quello che l’informazione offriva in tempi più recenti, mi accorsi che c’era la necessità di condividere un altro tipo di approccio ed informazione per trasmettere l’essenza di ciò che pochi vivono ed essere sempre a confronto con me stesso facendo riflettere chi mi avrebbe letto. Iniziai a scrivere inizialmente con l’aiuto di Fiordo Bianco, autore di altri testi ben più vecchi e collaborare in via di scrittura per ampliare il panorama sulla runologia e cercare di aprire nuovi varchi su molteplici argomenti riguardanti l’energia runica ed il proprio percorso spirituale. Continuo oggi il mio percorso di scrittura anche con diverse collaborazioni ma pur sempre sviluppando e rapportandomi a tutto ciò che mi appartiene. Negli scritti infatti, non spiego solo le mie teorie ed esperienze ma metto in luce anche le teorie di chi prima di me si è potuto esporre e magari la stessa metodologia necessita di ulteriori chiarimenti rivolti al lettore.
Lei è fondatore di A.I.R. – Accademia Italiana Runologi, può raccontarci qualcosa in più riguardo questa associazione?
In breve L’Accademia Italiana Runologi fu costituita nel 2013 da me e alcuni soci fondatori, con l’intento di portare l’informazione, lo studio e l’esperienza della runologia in Italia ma anche all’estero, dove tutt’oggi collaboriamo. Lo scopo principale di questa associazione di promozione sociale è condividere i propri insegnamenti ma soprattutto di lavorare in una forma di ricerca e sviluppo sulle discipline appartenenti al pantheon runico, propensi alla miglioria del proprio lavoro o percorso che ognuno di noi tenta di progredire nel tempo. Nel corso degli anni l’Accademia è sempre più in crescita sia come soci che studenti nella loro formazione, ma anche come collaboratori e docenti, così da portare avanti questa realtà unica in Italia nel suo genere e meritarsi una rinomata considerazione e punto di riferimento verso la conoscenza e l’esperienza delle Rune ed annessi. La nostra Accademia è aperta a tutti coloro che vogliono conseguire un proprio precorso di crescita interiore ed usufruire al meglio lo studio e la pratica per ogni esigenza personale o dedicata agli altri. In altre parole è una grande famiglia che ha fame di conoscenza e condivide le proprie esperienze a chi necessita altrettanto.
Negli ambienti esoterici le Rune sono spesso utilizzate a sproposito e conosciute superficialmente. Cosa consiglierebbe a coloro che vogliono addentrarsi in maniera più profonda nel mondo delle Rune?
Innanzitutto consiglierei di non stare solo ed esclusivamente dietro ad uno schermo, cercando di rosicchiare notizie dal web, dai blog o peggio ancora dai social. Anche cercare di ingoiare libri senza farsi consigliare dagli addetti ai lavori può essere solo mezzo di confusione e disinformazione. Purtroppo per come ci presentano le Rune nel territorio, la maggior parte delle volte l’argomento è proposto in modo distorto e/o mediante scuole di pensiero troppo estreme. Ci si perde in congetture o esaltazioni che allontanano la vera essenza di quello che le Rune in realtà sono e ci fanno vivere. L’unica cosa che mi sento di consigliare è frequentare ambienti e persone serie e riconosciute, ed affidarsi solo a persone esperte e di grande esperienza, dissociandosi dai saccenti o da coloro che celano la falsa formazione e tentano di insegnare cose che non sanno. Sbagliato anche appoggiarsi ai soli nerd da .pdf e freschi di letture poco pragmatiche che rimangono pur sempre materiale di ricerca. Quindi le persone più idonee da cui poter attingere nella ricerca di informazioni e soprattutto esperienze, sono coloro che delle Rune ne hanno compreso da sempre la necessità e condotto – dopo tanti sacrifici – un percorso progressivo alla vita quotidiana.
I suoi libri hanno ispirato moltissime persone in tutto il mondo. Si sta occupando della stesura di nuovi libri attualmente o ha in programma di scrivere altro in futuro?
Sinceramente sto effettuando entrambe le cose: nell’anno corrente sto ultimando altri due tomi di runologia inerenti alla mia collana “RUNE” edita da Psiche2 ed in parallelo sto dedicando un altro tipo di lavoro dedicato alla filosofia norrena. Infatti l’edizione tradotta dell’Edda poetica dal norreno all’italiano è già in commercio (Edda in Opera – Psiche2) ed a breve uscirà la “Cronaca Prima” dell’atteso “Codex Divinum”, in lavorazione da ormai diversi anni, un manoscritto riferito in parte al Codex Regius intrinseco dell’insegnamento dei concetti fondamentali dei rapporti umani, in osservanza con le leggi della natura. Oltre a questo altri miei scritti inediti sono dei veri e propri formulari e ricettari runici che sto ultimando. Quest’ultimi sono cinque libri distinti e separati che fanno parte di un unico cofanetto denominato “Commentarius Runicum” ognuno con le proprie caratteristiche di riferimento alla formulistica e magia runica. I lavori futuri non si soffermeranno alle due collane, infatti ho in progetto alcune collaborazioni con diversi autori di generi letterari differenti che in qualche modo siano annessi alla runologia.
In attesa delle sue prossime opere, ringraziamo Norak Odal per la sua disponibilità e per tutte le preziose informazioni che ci ha fornito durante questa intervista.