L’ex direttore generale di Infrastrutture lombarde, Antonio Giulio Rognoni, e il capo ufficio gare e appalti della società operativa Infrastutture lombarde società per azioni, Pierapaolo Perez, sono stati arrestati dalla guardia di finanza. Sono accusati di associazione per delinquere, turbativa d’asta, truffa alla Regione Lombardia e falso. Rognoni era già indagato per turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta su un appalto relativo all’Expo 2015.
Con Rognoni e Perez sono finite agli arresti domiciliari per la stessa inchiesta anche altre sei persone, sempre di Infrastrutture lombarde. Si tratta di quattro avvocati, un dirigente della società e un ingegnere. Al centro dell’indagine ci sono affidamenti esterni di incarichi come consulenze legali e controlli sugli appalti, che sarebbero stati conferiti in modo illecito.
Lo stesso Rognoni si era dimesso nei mesi scorsi dalla carica di direttore generale della società. Era indagato nell’inchiesta su un appalto per l’Expo, coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm di Milano Antonio D’Alessio e Paolo Pirrotta: in particolare risultava coinvolto in relazione all’appalto della cosiddetta “Piastra”, dove deve essere costruita la piattaforma per l’esposizione universale.
L’inchiesta che ha portato agli otto arresti è tra i casi segnalati dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo nell’esposto presentato al Csm contro il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati.
In particolare, da quanto è trapelato, in relazione a questa inchiesta Robledo, come specificato nell’esposto, avrebbe chiesto degli atti alla Dda. Robledo, a una domanda al riguardo, ha replicato: “Non voglio rispondere a queste domande”. E Bruti Liberati ha affermato: “Oggi non è all’ordine del giorno”.
La Critica