di Paolo Peverini
Tra tante novità contemporanee, primeggia quella del vintage. In realtà non è poi così innovativo, è più una marcia indietro, portando diverse ispirazioni e creatività, il quale non è da confondere con il retrò. Per vintage si intende qualsiasi oggetto, da un capo di abbigliamento a un’automobile, un sample musicale a un soprammobile, che siano stati fatti con materiali di qualità e col tempo abbiamo conservato il loro valore.
Tutti, o quasi, se rovistassimo bene, potremmo trovare un oggetto vintage in casa nostra. Questo richiamo al vecchio, che porta poi al nuovo, è di grande valore, indirizzandoci verso un trampolino di lancio, che ci fa tuffare nel passato, portando però in superficie una bocca d’aria al monotono.
Soprattutto nella moda, possiamo notare come molti stilisti amino i grandi classici, costruendoci sopra la novità, che per qualcuno può essere solo una semplice rivisitazione, mentre per altri uno svecchiamento. Si valorizzano, comunque, le origini del prodotto, lasciandole in bella vista, per far capire che la loro forza è forte ancora oggi, come lo era allora; allora, vediamo che tornano in vita i pantaloni a zampa di elefante e l’uso dei giacconi di jeans. Nel settore musicale, rubare melodie, suoni o addirittura intere ottave d’importanti cantautori di fama mondiale, modernizzando in maniera più consona, immergendoci nei ricordi con la consapevolezza dell’evoluzione musicale e l’accoglienza al nuovo, è all’ordine del giorno, come la canzone del rapper emergente Shiva, che con l’azzardo del remix del celebre successo degli Eiffel 65 Blue, sta scalando le classiche.
Insomma, il valore e la qualità non moriranno mai, serviranno ad aiutarci nei momenti di mancanza di orientamento, fungendo da punto di riferimento, per dar vita a ciò che ci aspetta in futuro.