Partiamo dalle basi: il vostro stipendio, per lo Stato, è di molti soggetti. E’ suo, in primis, per questo vi deruba con le tasse. E’ dei vostri padri, per questo vi obbliga a tenere in piedi l’inps. E’ dei vostri figli, per questo vi obbliga ad accantonarne una parte. Perchp, voi, di fondo, siete dei poveri mentecatti. In primis, non sapete spendere i vostri soldi. Prova ne sia che appena ricevuti gli 80 euro siete andati a depositarli invece di spenderli in cagate pazzesche, ma sempre made in Italy eh! Quindi il vostro stipendio, di fondo, è di tutti, men che vostro. E voi dovreste ringraziare. Vedo già le prime proteste. Col cavolo che vi è concesso protestare. E’ lo Stato che sa cosa sia bene per voi. In ogni caso non siete gli unici ad essere derubati. I vostri datori di lavoro, infatti, non hanno alcun controllo di questo perverso meccanismo. Sanno solo che quando ve ne andrete vi rimpiangeranno. E non perchè foste dei geni. Ma perchè gli avete lasciato un enorme buco. Nei conti.
E lo stato adora infilarsi nei buchi. Ecco che quindi arriva Renzi, che ha una geniale idea per rilanciare i consumi. Questo è già di per sè segnale di catastrofe, le sue geniali idee hanno solo due destini: arenarsi o esplodergli in mano. Questa non so che strada seguirà, ma si basa su un presupposto demenziale: per arricchire la società bisogna impoverire chi produce. Perchè, pensa il nostro Presidente, se la gente consuma gli imprenditori producono e quindi quei soldi gli tornano. Il che ha senso in un sistema chiuso. Anzi, perdonatemi, non ha senso nemmeno là. Il consumatore spende se ha fiducia. Se crede che quei soldi non gli mancheranno nel momento del bisogno. In parole povere in questa italia non spenderebbe nemmeno di fronte ad un raddoppio dello stipendio. Lo Stato è troppo infido, i suoi agenti sono spietati e l’intero sistema punisce chi osa.
Tutto ciò premesso, le argomentazioni contrarie a questo provvedimento oscillano tra il deludente ed il folle andante. La migliore di tutte l’ho letta nel profilo della Gelmini: dare subito il Tfr impoverisce il lavoratore. La rivoluzione liberale è andata a signorine da un bel pezzo, ma infierire sul cadavere mi pare indegno. 1) Io so spendere il mio Tfr meglio di chiunque altro 2) non ho alcun dovere di sacrificio nei confronti della mia azienda, non sono un azionista, non devo finanziare il mio datore di lavoro 3) non sono il sostituto della banca del mio datore di lavoro 4) in ogni caso il problema dell’imprenditore è non poter concordare con me quanto vale il mio lavoro, ma doverselo far dire da enti la cui inutilità brilla nella notte della crisi, tipo i sindacati e confindustria.
Per ricapitolare: il TFR è un furto ai danni di tutti i soggetti coinvolti, ed andrebbe abolito. La cosa idiota è non abolirlo, ma obbligare le piccole imprese a versarlo subito. La cosa davvero triste è sapere, con certezza che in pochi ne han capito il perchè.
Luca Rampazzo.