di Stefano Sannino
Il tempo è sicuramente una di quelle che cose che l’essere umano ha dato sempre per scontato, usandolo e riusandolo a proprio piacimento, senza dar peso ad un suo eventuale esaurirsi o ripetersi. Questo è indubbiamente l’errore più grande che si possa commettere.
Ma se il tempo, a differenza di ciò che pensiamo, non fosse una semplice linea retta, ma un cerchio? Cosa accadrebbe se il nostro vivere non fosse un semplice andare da un punto A ad un punto B, ma un muoversi da A per ritornare allo stesso punto di partenza?
Questa era, molto sommariamente, l’idea che moltissime civiltà antiche avevano del tempo: idea che inevitabilmente si rifletteva nel loro sistema mitologico e filosofico. Nonostante questo – forse – folkloristico aspetto dell’idea del tempo circolare, gli antichi sapevano qualcosa che all’uomo moderno sfugge. L’uomo contemporaneo è consapevole che il tempo sfugga, ma pensa che si possa sempre porre rimedio, pensa, sbagliando di poter porre rimedio ai propri errori, pensa che un errore fatto una volta non necessariamente sarà ripetuto all’infinito.
Invece, al contrario, gli antichi avevano capito che – essendo il tempo circolare – le nostre azioni si riflettono sul nostro futuro, ci inducono cioè a ripeterle tanto nel bene quanto nel male, i nostri errori del presente o del passato, portano con sé degli strascichi anche sul nostro futuro: poiché tutto è uno, il tempo è circolare. L’illusione del tempo non ci dovrebbe mettere nella condizione di non curarci delle nostre abitudini, che sono invece le reali cause della nostra felicità o della nostra infelicità. Solo lavorando sul presente si può cambiare il futuro; raccontarsi il contrario e vivere nell’illusione che una cosa negativa la si potrà cambiare, significa solamente sprecare altro tempo, che per definizione non è certo una risorsa illimitata.
Similmente, quando scegliamo a chi dedicare il nostro tempo, dovremmo curarci di concederlo solamente a chi riteniamo ne sia veramente meritevole, ovverosia solamente a coloro che fanno del nostro tempo un dono, dal quale ricavare sapere, gioia, felicità, crescita. Tutto il resto, ancora una volta, è soltanto uno spreco.
La prossima volta che ci capiterà di procrastinare qualcosa o semplicemente di ritrovarci a passare il tempo con qualcuno che sappiamo non essere positivo ricordiamoci di ciò che ci dicono gli antichi: che il tempo non è infinito per l’uomo e che, nella sua circolarità, tenderà sempre a riflettere il nostro comportamento attuale, anche sul nostro futuro.