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giovedì, 28 Novembre, 2024

IL SOLITO CONVITATO DI PIETRA: lo Stato che impedisce lo sviluppo economico

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Non abbiamo ben compreso se siano stati i quotidiani a scoprire l’acqua calda o qualche istituto di statistica. In ogni caso, diciamo a loro ben venuti! A che cosa ci riferiamo? Alla notizia che in Italia costa troppo fare vacanze. Abbiamo provato per curiosità ad effettuare una ricerca sul sito Trivago. Abbiamo ipotizzato una famigli di due adulti con un bambino di 8 anni che condividano la camera (1 letto matrimoniale più un singolo) per il periodo 4-17 Agosto a Rimini, quindi nulla di speciale. Abbiamo così verificato che questa famiglia “Rossi” dovrebbe spendere da un minimo di € 1.052 se scegliesse la soluzione più economica da € 81,00 al giorno (trattamento solo prima colazione) all’Hotel Moderno ad un massimo di € 9.100 (€ 700 al giorno) Hotel Regina Elena 57 & Oro Bianco Spa.

Con gli stessi parametri, la nostra famiglia Finale Ligure, località media, dove il sito offre solo due soluzioni, dovrebbe investire da un minimo € 2.358 presso l’Hotel Noris sino a € 2.900 presso l’Hotel del Golfo. A Orbetello, in Toscana, zona parco del’Uccellina ed Argentario, i prezzi vanno da € 1.742 (Hotel Tris) a € 3.858,60 (Hotel San Biagio Relais).

Passando alle isole maggiori, a Taormina abbiamo trovato prezzi tra € 1.509,30 (B&B Taormina Centro) e € 18.447 (Grand Hotel Timeo), mentre in Sardegna, senza prendere ad esempio località V.I.P., ma limitandoci a Villasimius nel Sud in Provincia di Cagliari, abbiamo prezzi tra € 1.696,59 (Residence Le Fontane) € 14.519, 96 (Hotel Stella Maris). Inoltre, per la Sardegna, vanno aggiunti i costi non trascurabili per raggiungerla.

Tutti i prezzi sin qui menzionai, escludono i pasti, spiaggia, ombrellone ecc… Il che fa supporre che al budget menzionato vada aggiunta una cifra di ca. € 200 per il periodo con un ombrellone e due lettini (Rimini) o più, oltre al vitto e divertimenti vari che possiamo ottimisticamente stimare in altri € 800-1.000 ed eventualmente, a secondo delle località a salire. In totale, la nostra famiglia “Rossi”, in Italia per fare 13 giorni di vacanza, deve stimare una spesa di € 2.000-2.400 a Rimini per poi salire nelle altre località. Abbiamo volutamente ignorato nei paragoni, per esigenze di semplificazione, la qualità degli immobili e delle camere, eventuali servizi aggiuntivi come il Wi-Fi ecc.

Abbiamo poi effettuato la ricerca di un viaggio per la nostra famiglia “Rossi” sul sito E-Dreams con destinazione Mar Rosso a Marsa Alam, partenza il 2 Agosto e ritorno il 16 Agosto con alloggio al Tulip Garden Resort con trattamento sostanzialmente tutto compreso anche di assicurazione , escluso i trasferimenti da e per gli aeroporti ed il visto, il budget è di 3.112. Non siamo a livelli della soluzione più economica trovata a Rimini, ma altre medie nella medesima località come pure, a maggior ragione, in altre Italiane più care, sono comparabili a questa se non addirittura più care.

Questo spiega d’un lato la ragione per la quale gli Italiani fanno vacanze sempre più corte e dall’altra tendono ad andare all’estero, cove magari vengono trattati meglio, si trovano in posti esotici e, considerando che è compreso anche il costo del volo, in realtà sono offerte più economiche rispetto a quelle nel nostro paese. Consideriamo che noi abbiamo fatto ricerche su Internet, che dovrebbero essere più economiche. Chi non usa questo strumento, rischia di pagare anche di più.

Alla fine, la nostra riflessione è che se per un manufatto uscito da una fabbrica Italiana ci sono a volte problemi di prezzo di vendita, che derivano da costo del lavoro, produttività, burocrazia e tasse, altrettanto ci si deve aspettare per un prodotto immateriale come una vacanza, posto che le difficoltà e gli ostacoli cui gli imprenditori devono far fronte sono i medesimi. Il denominatore comune è solo uno: Stato Italiano Questo infatti fa le leggi che regolamentano il lavoro, è quello che crea impicci dovuti alla miriade di norme e controlli burocratici che devono essere rispettati, è il convitato di pietra, il socio di maggioranza che prende sempre, comunque vadano gli affari e non da nulla.

Ora, con queste premesse, perché meravigliarsi se l’Italia negli anni è retrocessa nella classifica di meta più frequentata per le vacanze? Se a questo aggiungiamo l’incapacità di fronteggiare borseggiatori ed affini, la mancanza di professionalità di diversi operatori del settore, che considerano i clienti come dei polli da spennare, il quadro si completa ed una delle maggiori risorse che abbiamo, il nostro Paese con la sua natura e la sua arte, va via via perdendo di importanza nella formazione del nostro famoso e per alcuni famigerato P.I.L. .

Fabio Ronchi

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