Marco Rupnik, artista gesuita famoso in tutto il mondo, è al momento al centro dello scandalo che sta coinvolgendo lo Stato Pontificio.
Una pesante accusa di abusi silenti getta delle ombre sulla Città del Vaticano. Si tratta del caso che riguarda uno dei gesuiti più famosi al mondo, accusato di abusi sessuali nei riguardi di più suore.
L’artista, padre Rupnik, è conosciuto in tutta la nazione per le sue grandi opere d’arte, realizzate nei principali santuari attraverso l’uso di mosaici. Le sue opere possono essere ammirate presso la chiesa di Padre Pio, nella cappella del Palazzo Apostolico e nel seminario del Vicariato a Roma.
E mentre queste vengono presentate come rappresentazioni votive, realizzate da chi basa tutta la sua vita sul valore della purezza e della forza del Vangelo, c’è chi denuncia quello che sembra essere il lato più nascosto di padre Rupnik.
La scorsa estate, esattamente nel mese di giugno, la vittima scrisse ai vertici dei Vaticano per raccontare la sua triste storia, dopo 28 anni dalla prima denuncia fatta al Vaticano. Si tratta di un racconto in merito agli abusi sessuali e psicologici che padre Rupnik avrebbe imposto alla donna, attraverso delle vere e proprie manipolazioni. La donna chiedeva ai vertici pontefici di far emergere la verità sull’uomo. La vittima ha anche affermato che, se in un primo momento sospettava di non esser stata creduta, ha dovuto prender coscienza del fatto che la strada scelta fosse quella del silenzio.
Le dichiarazioni di un’altra donna vanno ad avvalorare le accuse drammatiche della prima suora, Anche questa testimone ha raccontato che, durante l’estate, aveva deciso di scrivere ai capi del Vaticano per riportare le testimonianze che aveva raccolto nel corso degli anni, attraverso i racconti di molteplici donne che denunciavano gli abusi di potere esercitati dal gesuita.
La posizione dell’artista risulta quindi particolarmente delicata.
Papa Francesco vuole vederci chiaro e ha ordinato un’ispezione in Vicariato, ma le donne hanno spiegato che, a seguito dalla fuga di una suora dall’istituto, il Vaticano decise di aprire tardivamente un’indagine, per farla chiudere in breve tempo, in un silenzio tombale, senza rendere alcuna nota di demerito e senza proibire l’esercizio del sacramento e della confessione a Padre Ruben.
Nel 2021, la Congregazione della Fede ha ricevuto una denuncia nei confronti di Padre Rupnik, riguardante il suo modo di esercitare il ministero, ma non era coinvolto nessun minore, pertanto il caso si è chiuso ad ottobre di quest’anno.
Papa Francesco ha ricevuto in udienza Padre Rupnik il 3 gennaio di quest’anno, ma anche in quel caso nulla è stato fatto trapelare in merito all’incontro. In Vaticano, quindi, il misterioso silenzio regna sovrano.
Non si sa praticamente quasi nulla, pertanto, sulla segretezza relativa alla gestione degli abusi, ma il Papa attesta che si sta indagando sulla verità dei fatti, ma che, all’interno della Chiesa, ci sono molte persone che ancora non riescono a vedere in modo chiaro la situazione. “La volontà della Chiesa è quella di chiarire il tutto, invitando tutti i membri esterni ed interni al Vaticano ad essere sempre sinceri e a provare vergogna verso il peccato che si è commesso, per poter così finalmente diventare liberi e puri davanti agli occhi del Signore”, queste le parole con le quali Papa Francesco, ha invitato, tramite i giornali e le TV, ad un momento collettivo di riflessione e preghiera.
di Daniela Buonocore