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giovedì, 14 Novembre, 2024

IL SENSO CIVICO E LA SUA CARENZA: DA NAPOLEONE A OGGI, LA STRAGE DEL MOTTARONE INSEGNA

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di Stefano Sannino

 

Davanti ad una tragedia colposa come quella della funivia di Stresa, viene normale chiedersi se il problema di fondo della nostra società non sia l’educazione. L’educazione è, di fatti, il punto di partenza da cui si sviluppa ogni essere umano ed in cui, ciascuno di noi, impara a vivere con gli altri in società. Questo significa che, tutti i comportamenti criminosi volontari potrebbero tranquillamente essere ascritti ad un problema educativo e ad una mancanza di sensibilizzazione in materia di coscienza civile. Questo lo aveva capito anche Johann Gottlieb Fichte, filosofo tedesco continuatore del pensiero di Kant e iniziatore dell’idealismo tedesco. Le sue opere più famose sono la Dottrina della scienza, e i Discorsi alla nazione tedesca. Fichte fu molto attivo nella Germania napoleonica e vedeva nell’educazione il principale punto di forza del popolo tedesco rispetto agli altri europei. Non vi è dubbio che la visione fichtiana dell’educazione fosse molto nazionalista e che prendesse le mosse dal forte odio che il filosofo provava per Napoleone, ma tra le tante cose dette da Fichte, ritroviamo – forse – qualcosa di molto attuale: Fichte vedeva nell’Europa del XIX secolo un problema educativo che avrebbe portato al collasso della società, una carenza di senso civico e di coscienza sociale che portava i popoli europei a bramare un governo unico, a discapito dei piccoli sensi nazionali. 

L’omologazione, il predominio di una cultura sulle altre e l’annichilimento delle classi inferiori in favore della nobiltà, erano per Fichte un problema che poteva essere risolto solamente tramite un rinnovamento dell’educazione. Se però in teoria è facile rinnovare l’educazione come hanno proposto moltissimi filosofi, in pratica il problema è più complesso e necessita di una risoluzione lenta e graduale. 

Il primo passo però, è comprendere che effettivamente ci sia un reale problema nel sistema educativo e che siano venuti meno i fattori principali di coesione sociale e di senso civico che invece vi erano in passato: solo rendendoci conto di questo ed abbandonando dunque la retorica del denaro in favore di una retorica dell’uomo e del cittadino, si potranno – in un lontano futuro – evitare altre tragedie come quella avvenuta qualche giorno fa a Stresa. 

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