di Abbatino
È da tempo che i sondaggi la fanno da padrone. Ogni istituto demoscopico porta avanti i suoi, le trasmissioni ne parlano quasi sempre. Sarà che una situazione come quella attuale non c’era mai stata, ma anche il rinvio delle elezioni amministrative ha fatto il resto. Si parla di numeri e ipotesi. In primis, l’altalena del consenso delle forze politiche, sempre legate alle dinamiche del governo nel bene e nel male. Il governo che va da Boldrini a Salvini incarnato da Mario Draghi dovrebbe avere il vento in poppa, invece l’analisi del consenso fotografa una situazione meno entusiastica rispetto ai numeri attuali in parlamento così ampi. Solo Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana sono formalmente all’opposizione. Il resto, tutta un’area governativa eterogenea, larghissima e divisa, che travalica la destra e la sinistra passando da un “centrino” politico, rappresentato attualmente da Forza Italia e Italia Viva. Se si possono avere oscillazioni sui numeri dei partiti, in più o in meno, anche se l’area governativa sembra essere sempre più in affanno, non ci sono dubbi sul grave ritardo di consenso che riscuote il governo Draghi nel suo complesso. La costante è appunto l’assenza di un consenso generalizzato per questo governo e, a quanto pare, del premier. L’algido Mario, più che essere considerato super Mario, rischia di essere un pessimo Mario, se rapportato al consenso che altri governi avevano in passato. Si pensi che anche il governo Gentiloni, incolore e insipido, di fine legislatura 2013-2018, aveva numeri estremamente lusinghieri nei sondaggi. Adesso l’ex euroburocrate da tutti acclamato, stenta parecchio a farsi apprezzare dagli italiani, nonostante avesse il favore delle cronache, dei media e del pronostico. Sarà un corto circuito dovuto al governo troppo ampio della coalizione tanto da scontentare tutti, oppure è proprio lui che ha deluso nelle aspettative? Un dilemma che non dovrebbe far chiudere occhio tanto a Letta che a Salvini, oltre che a Di Maio, visto che la destra e la sinistra, fuori dal governo, continuano ancora a crescere. Loro no.