di Veronica Graf
Quanto stiamo bene a stare vicini gli uni agli altri? Non è solo un effetto placebo, evidenze scientifiche dimostrano che il contatto fisico ha diversi effetti benefici sulla salute.
Ma come è possibile che un abbraccio, una carezza, un massaggio o semplicemente una stretta di mano possano – sciogliendo blocchi emotivi, aprendo nuovi spazi comunicativi, aiutando il rilassamento, alleviando lo stress e innalzando le difese immunitarie – essere di così tanto beneficio?
I ricercatori stanno studiando come il contatto fisico metta in gioco delle energie sensibili e delle risposte biologiche che portano ad importanti benefici per la salute.
Oggi il termine “contatto” è usato principalmente per definire una nuova voce da inserire in rubrica anziché per indicare una vera e propria interazione fisica tra due persone: la nostra cultura sempre più propensa al contatto virtuale a discapito del contatto fisico, sta perdendo tutti i vantaggi dell’interazione fisica.
A causa dello stile di vita a cui siamo abituati possiamo passare molte ore, spesso anche alcuni giorni senza contatto fisico e questo può avere un impatto molto negativo sulla nostra salute, molto più di quello che possiamo immaginare.
Il potere curativo del contatto è estremamente importante per la nostra vita, infatti, secondo studi, i bambini che non ricevono contatto fisico sufficiente hanno gravi problemi di sviluppo, difese immunitarie basse e sono propensi ad assumere comportamenti aggressivi e violenti.
Uno dei primi studi che ha dimostrato la potenza curativa del contatto umano è quello del dottor Renè Spitz, neuropsichiatra infantile, che già in epoca della Seconda Guerra Mondiale rimase sconvolto nell’osservare come moltissimi bambini, nonostante no avessero mancanze per quanto riguardava i bisogni fondamentali, riportavano problemi e si lasciassero morire per mancanza di affetto.
Lo studio sui bambini di Spitz, ha messo in evidenza che oltre il 60% dei bambini con meno di un anno di età, nonostante nutrimento adeguato e cure igieniche, se privati del contatto fisico andavano incontro alla morte: vivendo senza affetto, senza carezze, insomma senza un contatto amorevole, i bambini si lasciano morire.
Dopo anni di studi sui cuccioli di Macaco lo psicologo americano Harry Harlow ha concluso che i neonati esaminati da Spiz, morivano per mancanza di contatto, infatti per i bambini essere coccolati è indispensabile, esattamente come lo sono le vitamine, i sali minerali e le proteine, se non di più. Quando ne vengono privati i bambini si lasciano morire di fame.
Ma la necessità del contatto fisico non è sussiste solo per i neonati: quando veniamo accarezzati, abbracciati o massaggiati, le terminazioni nervose della pelle inviano dei messaggi al cervello, esattamente come quando si percepisce il calore o il dolore. L’essere toccati da un’altra persona, invia messaggi al cervello che successivamente si traducono in sentimenti di sicurezza, felicità e benessere.
Il contatto fisico ha delle implicazioni molto importanti per la nostra salute, non è da considerare come un lusso da concedersi una tantum al centro benessere. Il contatto fisico gioca un ruolo fondamentale innanzitutto per il potenziamento del nostro sistema immunitario e per il benessere del sistema nervoso.