di Abbatino
Il pugno duro del Ministro dell’Interno non c’è stato, prendiamone atto. Casomai si è verificato il movimento ondulatorio dei mezzi a sua disposizione. L’intervento della Lamorgese sulle recenti manifestazioni di piazza ha smascherato la vera indole del Ministro e, a grandi linee, del governo. Il tutto si riassume in questa massima: “debole coi forti, forte con i deboli”. Che poi, fossero “forti” i quattro fascistelli assaltatori della Cgil è tutto da dimostrare alla luce delle informazioni che trapelano dagli uffici del ministero. La DIGOS, quella che spesso viene citata dagli ultras del mondo del calcio, non è altro che un settore investigativo che deve prevenire, non curare o reprimere, situazioni che possono assurgere a reati. Quel lavoro di intelligence e di informazione è soprattutto utile quando si verificano manifestazioni di massa che devono essere regolate e attenzionate sotto il profilo dell’ordine pubblico. Al di là del rispetto che meritano le forze dell’ordine è “ictu oculi” evidente che, a Roma e a Milano, gli opposti estremisti hanno avuto vita facile nel mettere a ferro e a fuoco le piazze e le sedi. Il contrasto è stato piuttosto debole, o meglio, a tutti gli osservatori è sembrato debole. Castellino di Forza Nuova annuncia l’assalto alla Cgil, e nessuno si fa avanti per impedirlo: tra l’altro non doveva neppure salire su quel palco, figuriamoci se avesse potuto assaltare la sede di un sindacato. Gli anarchici, cioè i centri sociali – vogliamo chiamarli con il loro nome, cioè l’altra faccia dell’estremismo ma di sinistra – hanno imperversato a Milano e non solo. Mentre a Roma e Milano, come ad Agosto con il Rave Party, si agiva con i guanti bianchi, a Trieste, nelle proteste contro il green pass, si è passati subito alla dura repressione contro operai e padri di famiglia, senza mezzi termini. Una protesta, quella, più spontanea e meno politica contro il governo e i suoi provvedimenti. Tutti hanno notato le maniere forti rispetto alle altre manifestazioni, senza troppi convenevoli. Quindi il ministro Lamorgese riferisce in parlamento del “movimento ondulatorio”, ma si dimentica delle randellate ai manifestanti improbabili estremisti che a Trieste hanno subito un trattamento diverso rispetto ai pregiudicati che si fingevano capo popolo. Di “ondulatorio” è apparso solo il Ministro, pronto a sposare tesi improponibili, oscillanti tra l’ignavia e la benevolenza, ma solo quando fa comodo.