Di Daniela Buonocore
In Italia, al giorni d’oggi, siamo arrivati ad avere più di 1 euro di tasse su ogni singolo litro di benzina a causa del peso di Iva e accise sui carburanti.
Eppure in Europa il costo dei carburanti, al netto delle tasse, risulta di 3,5 cent. più basso in Italia, rispetto alla media europea.
Iva e accise, fanno impennare i listini alla pompa, perché oggi pesano per il 60,5% sul gasolio e per il 63,8% sulla benzina, al punto che gli italiani, su ogni litro di verde, pagano oltre 1 euro di tasse.
È pertanto necessario un intervento di Draghi, al fine di ammortizzare l’eccessiva tassazione che regna sui carburanti in Italia.
Ad aggravare ulteriormente la situazione già critica, sono le accise anacronistiche come quelle fatte per finanziare la guerra d’Etiopia del 1935 o il terremoto del Belice del 1968.
È stato stimato che, gli italiani, adattandosi a tali aumenti previsti dai listini di benzina e gasolio ai livelli odierni, saranno costretti ad affrontare una stangata complessiva da 6,6 miliardi di euro solo per rifornimento.
A tali spese, occorrerà aggiungere ogni tipo di effetto negativo che si avrà di conseguenza su inflazione, industria, bollette ed energia.
Considerando che in Italia la maggior parte delle persone vive già in una situazione di disagio economico, tanto da essere stati definite “nuovi poveri”, bisognerà procedere con un tempestivo intervento economico.