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lunedì, 18 Novembre, 2024

IL CURRICULUM 2.0 NEL MERCATO DEL LAVORO.

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A volte ci scordiamo quanto importante sia ricordarci le origini di ciò che siamo e delle parole che utilizziamo.
Curriculum Vitae, dal latino “ il corso della vita “, è un’espressione oramai additata a un semplice documento utilizzato per descrivere il nostro percorso formativo e professionale. E poche righe vengono dedicate all’essenziale. 
Noi stessi. Chi siamo. Le nostre capacità personali a relazionarci con gli altri. 
In un mercato competitivo, aggressivo, dove sono in tanti ad urlare, l’esperienza professionale si mischia e confonde con quella di moltissimi altri che hanno, chi più e chi meno, il medesimo cammino accademico e lavorativo.
Ciò che fa la differenza è chi scrive il curriculum. E la sua capacità di vendere se stesso prima ancora che il prodotto e servizio. Ogni individuo ha una sua caratteristica. Ha una sua potenzialità. Vista da ogni ambito. 
Il curriculum che non ha come intestazione il nome e cognome della persona, si presenta come un curriculum dei tanti. Partiamo da questa premessa.
Sapersi raccontare non è solo avere una comunicazione fluida, una parlantina brillante. 
Non è da tutti. È immedesimarsi nell’interlocutore. Scegliere dei contenuti e strutturare un discorso avvincente, efficace.
Il talento non basta, ci vuole perseveranza, esercizio e pratica. Tentativi di fronte allo specchio. Gestualità. Sguardi. La comunicazione vincente, ciò che ci fa fare il salto, che ci contraddistingue, che fa innamorare di noi chi abbiamo di fronte è costituita da un insieme di aspetti. All’occhio umano magari lontani ma a tutti gli effetti imprenscindibili, aspetti legati da un filo invisibile che collega ogni parte di noi, fisica, morale, interiore e si esprime attraverso la voce. Anch’essa fondamentalmente ancorata ad aspetti cruciali, primi fra tutti la tonalità.
È questo ciò che fa la differenza. 
Le aziende, ad esempio, investono molto in pubblicità. Ma investono molto perché non sanno raccontarsi. Non hanno una comunicazione adeguata, idonea. 
Potrebbero investire molto meno e raggiungere medesimi risultati, se non addirittura migliori. È questione di sapersi esprimere nel mercato. Con gli strumenti giusti. I contenuti che valorizzano e danno visibilità al vero valore aggiunto dell’azienda. La qualità. E per trasmettere qualità, ci vuole una comunicazione di qualità.
Il Public Speaking non è un caso che stia fortemente avanzando in questi ultimi anni. Sia in ambito personale che professionale. Sono corsi studiati per apprendere tecniche di comunicazione persuasive di fronte a una platea di centinaia di persone piuttosto che in un meeting di lavoro. Ma metodologie applicabili anche nella vita quotidiana. Come, ad esempio, convincere la moglie ad andare in montagna piuttosto che all’outlet di fianco a casa. 
La chiave di accesso, insomma, per poter sfruttare le opportunità di visibilità che ci capitano abbattendo ogni barriera di crisi d’ansia, tremolii di voce, mani sudate e balbettii cui è soggetto oltre il 75% delle persone. Effettuare un corso di public speaking è un investimento in sé stessi, nel proprio futuro e nella propria reputazione. 
Ma torniamo al curriculum 2.0. Quello che colpisce. 
Cosa dare risalto ? Cosa importa realmente sapere a chi ti ha di fronte ? Saperti ottimo professionista, non basta.
Un collaboratore deve sapere interagire col cliente, immedesimarsi nei suoi bisogni. Deve avere una forte dose empatica. Deve essere un abile negoziatore in grado di trovare giusti compromessi. In possesso di qualità organizzative che consentono presentazioni efficaci, impattanti. Utilizzando i mezzi a disposizione, il corpo, il linguaggio, la gestualità ma anche la tecnologia, i software, le slide, le brochure a disposizione. Il giusto collaboratore è capace di lavorare in un team, con forti attitudini alla positività degli imprevisti e, quindi, alla risoluzione creativa dei problemi. Sono queste le cose che interessano di noi. E che dobbiamo scrivere, raccontare.
Ed è per questo motivo, che il public speaking sta prendendo così fortemente piede nelle aziende innovative, quelle che guardano il futuro con occhi consapevoli che contraddistinguersi nel mercato è fondamentale per la propria sopravvivenza.
http://elitebusiness.it/comunicazione-itop.html
http://elitebusiness.it/public-speaking-765315.html
Francesco Manfredi
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