Di Maio esulta, ma i vitalizi li abolì il Popolo della Libertà nel 2011.
«Vitalizi addio» intonano in coro il ministro Riccardo Fraccaro e al vicepremier Luigi Di Maio. Al momento sono poco più di 1.300 gli ex deputati interessati al provvedimento e i risparmi che si otterranno dalla norma approvata ammonteranno a circa 40 milioni di euro l’anno a partire dal gennaio prossimo, quando la norma entrerà in vigore.
Tuttavia i vitalizi li abolì Forza Italia nel 2011, durante il IV Governo Berlusconi. Infatti l’Ufficio di Presidenza guidato allora da Gianfranco Fini stabilì l’abolizione del vitalizio con la sostituzione dell’assegno pensionistico, a partire da gennaio 2012, che gli ex deputati percepiscono al sessantacinquesimo anno di età, senza forzature e senza il problema incostituzionale della retroattività, principio cardine di uno Stato di diritto. Fu dunque la maggioranza parlamentare del Popolo della Libertà (ora Forza Italia) guidata dal Presidente Berlusconi a sancire la fine del vitalizio per gli ex parlamentari.
Mara Carfagna, esponente degli azzurri, spiega i motivi dell’astensione (non quindi la contrarietà) sul voto di oggi «Quella proposta dal presidente Fico è incostituzionale laddove dà il via libera alla retroattività del ricalcolo pensionistico per gli ex deputati»
Simone Tavola