di Stefano Sannino
Pentacolo, stella a cinque punte. Questo simbolo antichissimo è stato recentemente utilizzato dai mass media per incolpare presunte sette sataniche di orrendi crimini, in una dialettica del crimine spesse volte ben troppo fantasiosa per essere vera. E così, esattamente come una bugia ripetuta abbastanza volte da diventare verità, il pentacolo è diventato nell’immaginario collettivo, il simbolo satanico par excellence. Ma è davvero così? Quali sono i misteri che si celano dietro alla celebre stella a cinque punte?
Non è certo un segreto che la stella abbia, come simbolo, ricoperto un ruolo fondamentale nella storia dell’umanità, divenendo veicolo di messaggi spirituali e divini importantissimi. Quel che però distingue la classica stella dal pentacolo propriamente detto, è la sua inscrizione in un cerchio, simbolo esoterico dell’infinità, del paradosso, dell’indeterminatezza e dell’eterno ritorno dell’uguale. Quando dunque la stella a cinque punte viene rappresentata all’interno di un cerchio, si può parlare di pentacolo, in caso contrario, essa sarà solo la rappresentazione grafica di un oggetto celeste.
Ma vi è anche un’ulteriore importate osservazione da compiere per poter assimilare il significato nascosto della stella a cinque punte: la direzione della punta. Quando infatti il pentacolo ha la punta rivolta verso l ‘alto, esso assume delle caratteristiche ben precise, mentre quando ha la punta rivolta verso il basso tende ad assumere le caratteristiche opposte. Vediamo più nel dettaglio.
Secondo alcune interpretazioni gnostiche, assolutamente non collegate a nessun tipo di culto, il pentacolo con la punta rivolta verso l’alto, altro non è se non la rappresentazione dell’uomo che rivolge il capo al cielo e dunque alle divinità uraniche, tradizionalmente associate alla sfera del “Bene”. Nel pentacolo capovolto è invece possibile inscrivere un uomo con il capo rivolto verso il basso e dunque alle sfere ctonie, tradizionalmente legate al “Male” ed agli Inferi.
L’uomo con la testa rivolta al cielo tende al distacco dalle passioni e dalla materia, mentre l’uomo con la testa rivolta al terreno, desidera le passioni e la brama, la materia ed il vizio. Forse per questo motivo il pentacolo capovolto è stato facilmente assimilato dal satanismo quale simbolo iconico di tutta la virtù satanica. Certamente, anche il fatto che nel pentacolo rovesciato sia inscrivibile un caprone, ha facilitato l’assunzione di questo simbolo come icona del satanismo.
C’è però una grossa differenza tra l’essere la perfetta icona di un determinato culto e l’essere il simbolo del male assoluto, così come il pentacolo viene descritto dalle recenti speculazioni giornalistiche. Il pentacolo non è il simbolo del male e non è il simbolo del satanismo. Lo è nel caso in cui viene rovesciato, ma non perché è stato concepito per rappresentare questo culto, ma piuttosto perché il satanismo ha preso un simbolo pre-esistente e lo ha adattato alla propria filosofia, modificandolo graficamente. Il pentacolo è un simbolo antichissimo, legato agli albori della civiltà umana; un simbolo che rimanda alla conoscenza magica siderale dei nostri antenati, un significante pregno di significato, un segno ricco di senso. Cercare di demonizzarlo per ignoranza, non è altro che un ennesimo ed infimo tentativo di rovinare il lontano eco del nostro passato e di una conoscenza più vicina alle stelle e meno alla Terra.