di Stefano Sannino
Che voi lettori siate credenti o no, vi sarà sicuramente capitato nel corso della vostra vita, di ricevere dei “messaggi” simbolici in modo ripetuto e preciso. Molte religioni hanno interpretato questi messaggi come il modo che la Divinità ha di comunicare con noi, lanciandoci cioè dei segni che sta a noi interpretare. In una concezione più ateistica, ma sempre ben ancorata ai sistemi filosofici metafisici o new-age, questi segni non sono altro che la manifestazione della volontà dell’Universo in relazione a noi.
Teoria ben espressa sia nel libro che nel film/documentario che molti di voi avranno già sentito nominare, in quanto molto famoso “The Secret – il segreto della legge dell’attrazione”.
Non spetta certamente a me dare un parere filosofico in merito, ma forse quello che posso fare è cercare di analizzare questi “segni” che spesso troviamo lungo la nostra strada e quantomeno cercare di dargli un significato. Ora, secondo me poco importa che questi segni siano mandati da Dio, dall’Universo o dal Caso, quanto piuttosto ciò che realmente importa è che tali messaggi debbano essere notati, interpretati e seguiti.
Quante volte ci è capitato di vedere nei posti più impensabili una parola o un numero che ricorre spesso nella nostra vita? Quante volte ci è capitato di vedere un simbolo così tante volte da non poterne davvero più?
Non importa essere atei o credenti, quello che importa è che l’interpretazione di questi segni spesso ci permette di capire qualcosa di noi stessi oppure di seguire un percorso di vita che fino ad allora magari non avevamo preso in considerazione.
Ma la cosa certo più difficile è in primis riconoscere tali “segnali”. Se si pensa che tutto sia un messaggio superiore, si rischia di cadere nella pazzia o peggio, nel dogmatismo. Se invece non si vede alcun segno in assoluto, si rischia di perdere una parte sostanziale della nostra vista interiore che è appunto la simbologia o la spiritualità a seconda che voi siate appunto, atei o credenti. Riconoscere i segni che ci circondano non è facile, in quanto molti appaiono nelle nostre vite per poco tempo, altri invece ci seguono dalla nascita fino alla nostra morte. Il segno può essere ovunque: può essere un numero ricorrente che vediamo ogni qual volta guardiano l’ora, o la batteria del cellulare; può essere un segno grafico che ci capita di vedere spesso quando camminiamo per strada; può essere perfino una parola che ci capita di ascoltare spesso in televisione o nelle occasioni sociali. Insomma, i segni assumono manifestazioni diverse che sta a noi riuscire a recepire e seguire in modo da capire quale sia il loro significato.
Un allenamento utile a tal fine, è quello di prestare attenzione a tutte quelle cose ricorrenti che vediamo, sentiamo o percepiamo nel corso della nostra giornata. Se cominciamo a fare questo, noteremo come sia impossibile non recepire alcun segno. Come, anche la persona più razionale, si troverà davanti all’evidenza di essere bombardato dallo stesso stimolo (visivo, uditivo, numerico etc) più e più volte nel corso della sua vita. Non importa che il simbolo abbia una valenza o un significato di per sè, importa però che questo simbolo abbia un significato per noi, che siamo le persone che lo percepiscono.
Vi starete chiedendo il perché di tutto questo discorso.
La risposta in realtà è molto semplice, perché prestare attenzione a ciò che ci circonda e interpretare ciò che la vita ci pone davanti ci permette di scoprire strade che mai avremmo pensato di intraprendere sia a livello “profano”, ma anche a livello professionale.
I simboli ed i segni permeano la nostra vita e sta a noi seguirli e capirli per rendere a sua volta la nostra vita un simbolo di ciò che realmente siamo.