di Martina Grandori
Sono sempre fra le prime scelte degli italiani per una fuga mordi e fuggi i borghi italiani, scrigni di architettura, storia e buon cibo. La seconda puntata, dopo un primo viaggio fra alcuni dei più suggestivi borghi del nord Italia, è la volta del centro. Sant’Agata di Feltria, entroterra riminese sulle colline del Montefeltro, è famoso per quella Rocca Fregoso, o Rocca delle Fiabe costruita circa nell’anno mille sul Sasso del Lupo, a cui si sono ispirati per novelle dei bambini e dove è custodita una teca contenente la famosa scarpetta che si ispira alla fiaba di Cenerentola donata dal Museo Salvatore Ferragamo. A Sant’Agata di Feltria si trova anche uno dei teatri più antichi d’Italia, lAngelo Mariani, costruito interamente in legno.
A Candelara, a 12 chilometri da Pesaro, fino al 12 dicembre è in corso la tradizionale festa Candele: la diceria popolare racconta che nel borgo medioevale, sorgendo in una posizione strategica priva di venti, accesero 3 candele e non si spensero, da lì la festa dei lumi. In questo periodo ogni pomeriggio fino al 12 dicembre, vengono spente le luci e il borgo si illumina di migliaia di candele, la suggestione è garantita. Meritano una visita in questo borgo fortificato anche il Castello e la Torre dell’Orologio e la Chiesa di Santa Lucia.
Nel Parco Nazionale delle Cinque Terre a Riomaggiore, trova la sua cornice Manarola, piccolo, meraviglioso borgo con costruzioni tipicamente liguri. Torri e case variopinte che sembrano sbucare l’una accanto all’altra si affacciano sulla via principale, per poi dar vita a tante viuzze che si inerpicano fini alla parte più alta del borgo. Dall’Immacolata a fine gennaio Manarola si illumina con il presepe luminoso: 15mila lampadine che animano 250 personaggi di un presepio veramente unico nel suo genere.
In Toscana moltissimi i borghi da cartolina, difficilissimo sceglierne uno, tutti i paesini, i borghetti, le frazioni hanno un che di speciale. Ma in questo tour La Critica ricorda Anghiari, famoso per la battaglia del 1440 dipinta da Leonardo Da Vinci, tutt’oggi un susseguirsi di stradine lastricate in pietra, palazzi rinascimentali, minuscole finestrelle, piazzette con facciate di chiese stratificate di storia come la Chiesa di Badia, o scorci inaspettati stupefacenti. Anche Anghiari è un gioiello di architettura medioevale con mura di cinta che ricordano un passato bellicoso, camminando fra i vicoli che le costeggiano è d’obbligo fermarsi ad ammirare la vista panoramica fino ad intravedere un’altra eccellenza, San Sepolcro. In questa zona della Valtiberina a ridosso dell’Appennino il buon cibo è a portata di tutti: dai pecorini, ai funghi, alla cacciagione, senza dimenticare i Bringioli, al ragù di oca o al “sugo finto”, un condimento povero con poca carne e tanti aromi. Nel Lazio Greccio è il borgo arroccato vicino a Rieti dove nel 1223 San Francesco d’Assisi allestì in una grotta a ridosso della montagna il primo presepe vivente, oggi conosciuta come la Betlemme Francescana. Il presepe di Greccio è stato dipinto da Giotto nel suo ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi.
Anche in Abruzzo c’è l’imbarazzo della scelta, il territorio montuoso si presta perfettamente ad ospitare piccoli insediamenti, tutt’oggi abitati, che in questo periodo dell’anno diventano set da presepio. È il caso di Casoli, dove ogni 8 dicembre si celebra la festa dell’Immacolata Concezione con i consueti fuochi propiziatori della Concezione, un appuntamento seducente che coinvolge tutti e che un tempo aveva la funzione magico-propiziatoria di aiutare il sole nella sua rinascita solstiziale. Ci sarebbero moltissimi altri i borghi di cui parlare e raccontare, la prossima puntata è dedicata a quelli del sud Italia.