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domenica, 17 Novembre, 2024

Holyweem VS Halloween, battaglia tra cattolici e laici

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di Stefano Sannino

Recentemente, in una di quelle serate di noia dove YouTube non è altro che il tuo migliore amico, mi sono ritrovato (assolutamente involontariamente) a guardare i video di un personaggio facente funzioni di sacerdote della Chiesa Cattolica ed Apostolica Romana. Per comodità di scrittura, chiamerò tale personaggio “Don Matteo”.

Ebbene, Don Matteo è uno di quegli Youtuber apparentemente molto prolifici sul web, arrivando a pubblicare addirittura tre video al giorno!
Video in cui si scaglia nelle più infervorate prediche ai giovani, diffondendo l’amore di Cristo tra tutti i suoi ascoltatori, penserete voi.
E invece no. Don Matteo, predica l’odio, la discriminazione religiosa, l’emarginazione del diverso e l’eliminazione di tutto ciò che non è “tradizionalmente cattolico” dalle nostre vite, con una facilità disarmante. Il tutto, naturalmente, con l’ultimo modello di Apple Watch al polso.
In particolare, avendo il sottoscritto scritto un articolo sulle origini storicamente accertate di Halloween, mi sono sentito obbligato a godere dei 15 minuti del suo video intitolato “Attenti ad Halloween!!!” (si, con tre punti esclamativi).

In questo video, per farvela breve, Don Matteo passa circa 6 minuti ad avvertire i giovani sui pericoli che si corrono nel partecipare alla festa di Halloween, anche involontariamente, travestendosi. Travestendosi, dice, si attira il diavolo nelle nostre vite. Invita, addirittura, i genitori a non mandare a scuola i propri figli nella giornata del 31 Ottobre, così da risparmiagli gli artigli del Demonio che si cela negli addobbi a forma di pipistrello e nel trucco sintetico da zombie e, magari, risparmiargli un pò di sana istruzione.

Don Matteo ci invita a restare in casa dunque, ma rilancia organizzando nel lontano 2013 uno dei primi Holyween della storia, festa ultracattolica che dovrebbe sostituire i vestiti da strega con quelli da Madonna e quelli da zombie con quelli da Santi.
Se non ne abbiamo ancora abbastanza, ecco che il nostro carissimo Don Matteo, si impegna anche ad invitarci ad una notte di preghiera riparatoria per salvare le anime di tutti i bambini che, innocentemente, hanno partecipato al tradizionale giro di dolcetto o scherzetto. Inutile dire che anche la conclusione del video è delirante.

Ora, lungi da me ledere la sensibilità spirituale e religiosa di alcuni, tengo doveroso fare comunque delle considerazioni su questo genere di contenuti che si può trovare online. Il fanatismo è pericoloso non solo quando accompagnato da una bomba nascosta sotto la giacca di un musulmano. Il fanatismo verbale è pericoloso tanto quanto la bomba di cui sopra. L’ossessione con cui certi argomenti vengono trattati da alcuni “Ultras” della C.C.A.R. è contraria perfino agli insegnamenti del Papa, che per altro loro affermano di disprezzare perché troppo “liberale” e “bugiardo”. Don Matteo, con le sue prediche non è l’unico a diffondere l’odio ed il fanatismo attraverso i social network, pubblicando più assiduamente di Chiara Ferragni. Il disprezzo per il diverso viene oggi diffuso attraverso video, vignette, memes, articoli, post, e fotografie in continuazione, distorcendo la verità a proprio vantaggio. Questo lo fanno leader politici e anche laici religiosi o, peggio, religiosi veri e propri. Distorcendo la verità, si crea una menzogna facile da credere, la quale viene poi a sua volta riassunta in un titolo accattivante (rigorosamente in capslock o con tanti punti esclamativi finali), che crei scandalo ed indignazione in chi lo legge. In questo modo, non ci sarà bisogno di aprire l’articolo e leggerlo, ma basterà farsi indignare dal titolo per poi ricondividere l’articolo, contribuendo ad aumentarne le visualizzazioni.

Spero vivamente, che questo sia il meccanismo inconscio che abbia permesso a Don Matteo di avere 78,631 visualizzazioni sul suo video circa Halloween, perché non posso e non voglio credere che ci siano tante persone pronte a credere ad un fanatico che diffonde odio online.
A questo articolo ho voluto dare un taglio più comico appositamente, perché l’odio va combattuto con la risata; la discriminazione va eliminata con la satira. Altrimenti, non saremmo meglio di Don Matteo o di tutti quelli che condividono contenuti simili ai suoi.

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