di Veronica Graf
Record di ascolti per la finale del Gf Vip, e sospiro di sollievo per Alfonso Signorini che ha condotto una delle edizioni più lunghe e difficili nella storia di tutto il reality, che come tutti i programmi Tv ha subito delle modifiche in corso a causa dell’emergenza Coronavirus.
“Non è stato facile, ma ho cercato di fare del mio meglio” dice Signorini.
Sicuramente non è stata un’edizione facile, la realtà si è fatta strada nel gioco come mai prima e Alfonso Signorini, poco prima della proclamazione del vincitore, racchiude nelle sue parole la sua gratitudine al pubblico d’un’edizione unica nel suo genere: “Era la mia prima volta e non è stato facile, ringrazio con tutto me stesso il pubblico che ci ha seguito e mi ha spronato con grande entusiasmo e fedeltà, puntata dopo puntata. Non ero pronto, ma ho cercato di dare il meglio di me. In questo programma lavorano centinaia di persone con una dedizione ed un piacere di fare lavoro incredibili. Grazie a tutti”.
Signorini svela che il segreto del suo successo è dovuto per il 60% al cast che ha richiesto dei mesi per essere formato. E quindi che, se avesse di nuovo il tempo per lavorarci, lo rifarebbe volentieri.
In tempo di Coronavirus, il Grande Fratello Vip è stato uno dei pochi programmi di intrattenimento su cui Mediaset ha deciso di puntare. Ma non senza riadattamenti, infatti dallo studio di Roma si è passati a quello di Cologno, sono stati usati meno effetti speciali e soprattutto nell’ultimo mese è andato in onda senza pubblico: “Per la prima volta in 20 anni di storia del reality lo abbiamo ridotto al suo scheletro. Un po’ com’era nella prima edizione condotta da Daria Bignardi dove non c’erano nemmeno gli opinionisti” dichiara Signorini.
Si può dire che quindi Signorini sia riuscito ad andare controcorrente perché la mancanza del pubblico in studio ha certamente veicolato una maggiore autenticità del programma e dei concorrenti in gara.
Il problema, piuttosto, è stata l’emergenza sanitaria. Le notizie che si susseguivano non erano certo allegre, ma il suo compito era quello di guardare avanti ed essere positivo con i ragazzi della Casa di Cinecittà.