di Sara Matteucci
Ricomincia con il nuovo anno l’appuntamento del sabato sera di RaiTre con Le parole della Settimana, il programma di approfondimento politico-economico-sociale condotto da Massimo Gramellini, giornalista, scrittore e firma storica del Corriere della Sera.
In ogni puntata le parole chiave delle notizie settimanali sono oggetto di analisi e discussione mentre i fatti salienti sono il principio di partenza per raccontare le vicissitudini del nostro tempo.
Questa settimana nel tritacarne del politically correct il film Grease. È polemica sulla pellicola cult: un giornalista del Daily Mail intercetta alcuni tweet contro il film e ne costruisce un articolo, diventato subito virale.
“Ispiratore di mascolinità”, così viene definita persino l’Odissea di Omero da un liceo del Massachusetts che decide di bandirne lo studio e al suo posto proporre testi “inclusivi e antirazzisti”. Se ne parla in studio con il Signore delle parole Roberto Vecchioni, consueta presenza del programma, che analizza il curioso luogo comune di rapportare al nostro tempo scritti e parole risalenti a periodi storici a noi lontani; affascina il pubblico con l’origine delle parole “uomo” e “donna”, mostrandone la radice per evidenziarne la differenza di significato che per anni ha agevolato la discriminazione di genere.
Spazio anche ai giochi – di parole – con l’ospite Mara Maionchi alle prese con la sciarada, uno scherma enigmistico molto divertente.
Presenti in studio Marianna Aprile e Beppe Severgnini per affrontare la parola “furbetti”, associata alla vicenda di Modena relativa all’avanzo di dosi di vaccino e la repentina chiamata degli operatori sanitari ai figli e parenti. “Variante sudafricana”, parola che si discute invece con l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola.
Lieta presenza dell’attrice Veronica Pivetti per analizzare la parola “gregge”, in relazione all’omicidio della pastora etiope trovata uccisa nella Valle dei Mocheni, in Trentino. Le parole della settimana è un programma dal ritmo disteso che ci accompagna nel sapere, l’unica cosa ridondante è la parola, spogliata dal suo significato, decostruita e ricodificata attraverso il pensiero fervido degli ospiti eruditi presenti in studio. Una conduzione di essenzialismo di contenuti, l’eccezione che conferma la regola: un salotto intellettuale ma privo di snobismo. La puntata, come di consueto, si chiude con “buonasera”, il monologo di Massimo Gramellini ispirato ai fatti di cronaca. Appuntamento al prossimo sabato alle 20:20 su RaiTre.