Veloce e discontinuo. Il governo Renzi che potrebbe arrivare entro il weekend, dovrebbe nascere sotto questi due attributi. In attesa di capire se il Premier Letta cederà, già impazza il totoministri. Il sindaco di Firenze potrebbe arruolare tante nuove reclute: da Paolo Mieli ad Alessandro Baricco per la Cultura, da Tito Boeri e Andrea Guerra per l’Economia, da Oscar Farinetti per l’Agricoltura a Michele Vietti per la Giustizia.
L’avvicendamento Letta-Renzi non dovrebbe essere un semplice restyling di facciata, ma un’operazione politica più complessa. La maggioranza di governo che il nuovo segretario del Pd sta formando potrebbe essere la stessa che poi si presenterà agli elettori nel 2015. Se vedrà la luce l’esecutivo Letta potrebbe accantonare o ridimensionare l’obiettivo delle larghe intese per diventare espressione più compiuta del centro-sinistra. In termini concreti: meno spazio agli alleati di Ncd, apertura a Sel.
in attesa che l’incontro Letta-Renzi previsto per oggi dia risposte sul futuro di Palazzo Chigi, circolano già i nomi dei nuovi ministri. Tanti infatti, i cambiamenti al vaglio dell’ex rottamatore.
Vice Presidenza del Consiglio – La posizione potrebbe rimanere al leader di Ncd Angelino Alfano al quale, però, verrebbe tolta la responsabilità del Viminale.
Ministero dell’Economia – I successori di Fabrizio Saccomanni potrebbero essere dei “tecnici”, figure quindi attinte dalla finanza e dalle istituzioni internazionali e non dalla politica. Si fa il nome di Andrea Guerra, amministratore delegato di Luxottica, ma anche quello del professore Tito Boeri, e del vicesegretario generale dell’Ocse Piercarlo Padoan.
Ministero degli Interni – Al Viminale potrebbero andare Graziano Delrio o DarioFranceschini.
Ministero degli Esteri – La Farnesina andrebbe a Enrico Letta, ma se, come pare, la staffetta non sarà “consensuale” Emma Bonino resterebbe al suo posto.
Ministero della Giustizia – Quasi certa la sostituzione di Anna Maria Cancellieri con un nuovo nome. Si fa stada quello di Michele Vietti, vice presidente del Csm.
Ministero del Lavoro – Anche Enrico Giovannini avrebbe le ore contate: sulla sua poltrona potrebbero atterrare Guglielmo Epifani, ex sindacalista e segretario del Pd nella transizione Bersani-Renzi, ma non sono esclusi i nomi di Andrea Guerra di Luxottica e del prof. Tito Boeri, già fatti per il dicastero dell’Economia.
Ministero dello Sviluppo Economico – Andrea Guerra è considerato papabile anche per questo terzo ministero, insieme a Maurizio Martina esponente della corrente Dem interna al Pd. In ogni caso, Flavio Zanonato sarebbe rottamato.
Ministero della Difesa – Due signore potrebbero rimpiazzare Mario Mauro. I nomi sono per ora quelli di Federica Mogherini e Roberta Pinotti.
Ministero della Cultura – Sono outsider due dei quattro candidati a questo dicastero per ora in mano a Massimo Bray: “papabili” lo scrittore Alessandro Baricco e il giornalista e storico Paolo Mieli. Ma se le logiche della politica risultassero più forti rispetto a quelle della competenza, avrebbero buone chance pure Dario Franceschini e Gianni Cuperlo.
Ministero delle Infrastrutture – A Maurizio Lupi di Ncd potrebbe succedere il sindaco Pd di Bari, Michele Emiliano.
Ministero dell’Agricoltura – L’erede della dimissionata Nunzia De Girolamo, potrebbe essere il patron di Eataly Oscar Farinetti.
Ministero delle Riforme – A Gaetano Quagliariello potrebbe seguire la giovane esponente Pd Maria Elena Boschi.
Ministero dei Trasporti – Questa delega resterebbe in mano a Maurizio Lupi che al momento ha pure quella alle Infrastrutture.
Ministero dei Rapporti con il Parlamento – A Dario Franceschini seguirebbe l’attuale vice presidente della Camera, Roberto Giachetti.
Ministero dell’Ambiente – Quotata la conferma di Andrea Orlando.
Ministero della Sanità – Anche in questo caso non ci sarebbero modifiche e BeatriceLorenzin resterebbe al suo posto.
La Critica