Probabilmente qualcuno ha avuto una crisi di nervi in questi giorni. Non si spiega altrimenti il ritorno a quella stampa di tipo sovietico, che credevamo persa nella memoria con gli Eskimo ed i tazebao. Ieri Repubblica ha battuto se stessa, cercando di tenere assieme nel proprio resoconto 1) il presunto flop delle Sentinelle in Piedi 2) la presunta infiltrazione delle suddette da parte di violenti 3) l’evidente imbarazzo per il fatto che la realtà dei fatti era palesemente diversa. Davvero, i compagni delle BS, le Brigate Scalfari, ci hanno provato a dipingere Domenica come una giornata in cui quattro nazifascisti hanno provocato migliaia di pacifici partigiani. Ma devono essere crollati anche loro sotto il peso della loro menzogna. Il risultato è stato uno spaccato vivido e crudele della nostra realtà.
In primis abbiamo la narrazione del mondo gay che crolla su se stessa. Ma come, loro non erano quelli tolleranti, picchiati e discriminati? Perchè improvvisamente questi paladini del buono e del giusto si trovano a fianco a dei violenti, o addirittura sono loro a vessare? così successo alle vittime dei cattivi carnefici neri? Se lo domanda Marrazzo sull’Huffinghton Post. La Concia dà la colpa ai centri sociali. Nessuno dei due capisce una meccanica estremamente umana all’opera. Una meccanica che la loro insulsa ideologia di sinistra attribuiva al maschio eterosessuale, ma che non ha a che fare con orientamento sessuale o DNA. E’ che, semplicemente, l’uomo ha in sè un aguzzino.
L’Aguzzino è una figura archetipica, dimostrata da numerosi esperimenti sociologici, che si manifesta quando qualcuno ha potere di disposizione su un altro essere umano. Qualcuno riesce a dominarsi, moltissimi altri no. I gay sono stati vittime per secoli, è innegabile. Oggi però hanno delle persone che non li aggrediscono, ma che, Ghandianamente, in silenzio contestano un loro obiettivo. Quindi sono passivi. Sono indifesi. Non picchiano. Sono a loro disposizione, non reagiscono nemmeno. Per questo sono divertenti da aggredire. Per questo vengono aggrediti, tirando fuori il Mostro che accomuna i luoghi oscuri di ogni anima. No, caro Marrazzo, questo non è sorprendente, è solo molto normale. E questa normalità li spaventa da morire. Come non capirli? Se la normalità, se la condivisione di determinati caratteri, esiste allora esiste anche la a-normalità. L’esclusione dai cicli e dalle caratteristiche che ci accomunano.
Ma non finisce qui. l’Aguzzino, immancabilmente, nella storia d’Occidente, non è solo. Gli si contrappone il Ribelle. Ed il Ribelle, ci dice Junger, non ha bisogno dei numeri nè della tecnica per vincere. Incarna archetipi così ancestrali che la sua sola presenza definisce e delinea il mondo che lo circonda. Le Sentinelle non hanno bisogno dei numeri. Non hanno bisogno del consenso, figlio della tecnica. Hanno solo bisogno di esistere per vincere. Ecco perchè gli Aguzzini non ne tollerano il silenzio e la passiva asserzione di sè, Le aggressioni sono segno di disperazione. Non ci possono ignorare perchè ogni ora il Ribelle riscrive la storia. Ci devono eliminare. Eliminare non è una metafora. Devono toglierci dalla strada. Possibilmente dal Mondo. L’Aguzzino sa che per diventare il padrone del campo non ha compromessi disponibili.
Ma stavolta i Ribelli sono strani. Non agiscono. Non tremano davanti alle minacce e non cedono all’ira. Non rispondono alle provocazioni. Arrivano persino ad auto epurarsi quando qualcuno non rispetta i loro alti standard morali. Si offrono al martirio. L’aguzzino suda freddo. I Ribelli che si comportano così hanno solitamente già vinto ed attendono solo la sanzione del Tempo. Ecco, vi lascio con queste ultime parole di speranza: le Sentinelle sentono che l’alba non è lontana. Sanno che l’ultima stella è sorta. L’assedio è al termine. Resistiamo sulle mura. Resistiamo in silenzio. Resistiamo perchè il Mattino che sorgerà non conoscerà Tramonto.
Luca Rampazzo
Articolo che condivido in pieno e mi rassicura. La testimonianza, ha una forza dirompente ma ha bisogno di comunità per essere percepità all’esterno. Vi seguiro con interesse, a disposizione per unirmi alla comunità in provincia di Ascoli Piceno ( Grottammare- San Benedetto del Tronto)
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Articolo che condivido in pieno e mi rassicura. La testimonianza, ha una forza dirompente ma ha bisogno di comunità per essere percepità all’esterno. Vi seguiro con interesse, a disposizione per unirmi alla comunità in provincia di Ascoli Piceno ( Grottammare- San Benedetto del Tronto)