Diciamolo tranquillamente, come usava dire un noto politico luciferino a Milano la giunta Pisapia ha fallito in ogni settore e la sua mancata ricandidatura, almeno fino ad oggi, ne è la conferma. Un sindaco che non si ricandida al secondo mandato ammette il proprio fallimento politico. Se non fosse stato per l’Expo le uniche notizie politiche di Milano degne di attenzione sarebbero state le occupazioni abusive dei centri sociali, delle case popolari, delle manifestazioni no global e degli anarchici, qualche menù vegano nelle mense dei bambini o i murales su Marx ! insomma il tratto caratteristico delle giunta Pisapia è stata l’ideologia e in modo particolare il tentativo macabro di trasformare Milano in un centro sociale. Per fortuna abbiamo avuto l’Expo grazie soprattutto al grande impegno dell’ex Sindaco Moratti che tanti, anche nel centro destra, ai tempi del suo mandato criticavano sempre. La criticavano a sinistra perché era capace di avere una visone internazionale di Milano e a destra perché non rispondeva a logiche di partito, quelle che in queste ore e giorni nei palazzi della Lombardia stanno decidendo i nuovi nomi del rimpasto dopo l’arresto di Mario Mantovani. Tornando a oggi e al futuro di Milano è stato pubblicato su diversi giornali il caso dello stato di abbandono e degrado della Galleria della moda che collega le vie Boscovich e Cappellini.
E’ in poche parole un luogo, in pieno centro di Milano, dove per anni tra i maggiori grossisti di moda o del tessile animarono questa zona che invece oggi è un deserto urbano in pieno centro, soprattutto di notte dove diventa rifugio per chiunque oppure luogo adatto a qualsiasi tipo di traffico illecito. Infatti non sono mancate le lamentele degli abitanti della zona che hanno enormi difficoltà non solo per la sicurezza personale o dei figli ma anche di degrado che porta sporco e abbandono. Gabriel Meghnagi, consigliere di Confcommercio e presidente di AscoBaires, spiega: «I negozianti che hanno l’attività in quella porzione di quartiere stanno soffrendo moltissimo. E anche i residenti. La Galleria è nata all’inizio degli anni Settanta. Questo era il quartiere dei grossisti. Nel 2000 è cominciato un processo di smantellamento. Mano a mano che scadevano le locazioni, la proprietà non le rinnovava». Infatti il problema non è solo lo stato di abbandono della zona e il disagio degli abitanti ma il fatto che questa situazione trascina lentamente nel baratro anche i pochi negozianti che rimangono aperti nelle zone limitrofe.
Non è un caso che poco più in là a poche centinaia di metri c’è un caso ancora più noto, «Le Corti di Baires» dove oramai non c’è nessun commerciante o artigiano e con i locali in totale stato di abbandono e degrado e soprattutto molti appartamenti lasciati vuoti proprio per i problemi di sicurezza, a parte cinque famiglie in tutto che resistono.
Che cosa propone il Comune attraverso il suo Assessore al Commercio Franco D’Alfonso attraverso una nota rilasciata al Corriere del Sera “È un problema che riguarda e riguarderà in futuro molte zone del centro. Un antidoto può arrivare dalle vie del commercio, ma corso Buenos Aires, a mio giudizio, nell’insieme non sta dimostrando grande capacità di innovazione -, dice l’assessore al Commercio, Franco D’Alfonso -. Ha un grande potenziale ma potrebbe fare molto di più, dal momento che è uno dei corsi commerciali più importanti d’Europa. Una soluzione per trainare anche le aree attorno poteva essere quella di rimanere sempre aperta, 24 ore su 24, un gigantesco drugstore. Ma il Duc, il distretto urbano del commercio, è rimasto paralizzato dalle liti tra i commercianti». Quindi la colpa è dei commercianti e dei cittadini che dovrebbero impegnarsi di più per andare d’accordo e lavorare anche di più per dare così la possibilità di risolvere problemi di sicurezza e degrado !
Mentre Milano fa fatica a risolvere i suoi problemi e soprattutto uscire da una crisi economica che sta affrontando da sola l’Assessore D’Alfonso impegna il suo tempo nel suo hobby preferito scoperto dopo i 50 anni cioè fare il politico con il suo compagno di giochi Pisapia.
I problemi di degrado nella zone storiche del commercio o dell’artigianato nascono da pochi fattori e sono gli stessi per l’intero paese : burocrazia, tasse, vincoli di ogni tipo, costo del lavoro, trasporti e sicurezza. Oggi i commercianti, artigiani o piccole imprese chiudono per la tasse tropo alte sulle aziende ma anche sul lavoro, per i costi della burocrazia, e per gli errori che la politica continua a fare. Ed una conseguenza logica che quando una serie di negozi o attività in luoghi storici della città chiude la cosa si sente ma soprattutto si vede di più; una cosa sono due negozi che chiudono in centro in un luogo di passaggio una cosa anche più negozi che chiudono in una zona di periferia. Le cause in questo periodo per il paese sono le stesse cioè problemi economici per lo più creati dalla politica stessa ma gli effetti diversi perché i danni creati in centro fanno più scandalo !
Pisapia voleva portare le periferie in centro, nel senso di portare sicurezza, pulizia, verde, benessere anche nelle zone limitrofe di Milano invece ha fatto l’esatto contrario : ha portato il centro in periferia ed ha allargato il degrado e lo stato di abbandono di tutta Milano. Soprattutto Pisapia non capisce molto di economia ed è meglio che torni a fare l’avvocato dei compagni…..
Max Buonocore