di Roberto Donghi
C’era una volta la Lega Nord di Bossi europeista, libertaria, a volte persino radicale, se paragonata a quella odierna. Una Lega che faceva della libertà il suo valore fondante, difendendola in qualsiasi modo, senza limiti.
Poi è appunto giunta la versione opposta, la lega del “più stato” e “più controllo”, che permette di presentare un emendamento ridicolo, vergognoso e liberticida.
L’ultimo colpo alla libertà personale arriva da quel represso di Pillon che avevamo lasciato anni addietro ai raduni per la famiglia. Ci eravamo illusi che fosse sparito, con quella faccia da Alfonso Signorini della politica e quei papillon colorati.
Il prode senatore difensore delle virtù italiche, ha pensato di presentare all’ultimo un emendamento che inserisce l’art.7bis “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio” il quale prevede che i contenuti vietati ai minori di anni 18 siano bloccati da filtri “disattivabili solo su richiesta del consumatore, titolare del contratto”
Praticamente una qualsiasi persona, uomo o donna, dai 14 anni in su (età nella quale generalmente si fa i conti con la propria sessualità) dovrà chiedere a papà o mamma di chiamare Fastweb, Vodafone o chi per essa, per togliere il filtro ai porno.
Una situazione che metterebbe piuttosto in imbarazzo l’intero nucleo famigliare, con conseguente repressione del desiderio sessuale da parte dell’adolescente per non incorrere nel giudizio paterno e materno. Tutto questo nel paese che vede l’accesso a Pornhub nella top ten dei siti più visti del 2019.
Manca solo che ci portino davanti alla Santa Inquisizione, un bel giro sulla ruota, 33 frustate e 20 Pater Noster.
Gioioso invece l’eroico Pillon, il quale commenta che
“E’ stata accolta la mia proposta, che rappresenta la cosa che mi sta più a cuore: l’introduzione dell’obbligo per i fornitori di telefonini, tablet, laptop, tv e altri device di preinstallare gratuitamente sugli apparati un filtro per bloccare contenuti violenti, pornografici o inadeguati per i minori. Spero che in tal modo saranno messi in sicurezza i tanti bambini che, come i miei, hanno ormai quotidiano accesso a Internet vista anche la necessità della didattica a distanza. Un piccolo regalo da parte della grande famiglia della Lega a tutte le mamme e a tutti i papà che vogliono proteggere i loro piccoli dai pericoli del web”.
Una misura che comunque lascerebbe il tempo che trova: certi video infatti continueranno a girare sulle chat dei giovani e dei giovanissimi e sarebbe praticamente impossibile che contenuti criptati vengano bloccati da un filtro che avrà chissà quali criteri decisi da chissà chi.
Un tentativo fallito in partenza ma che ci mette in allerta sul mantenimento delle nostre libertà. Non è infatti tollerabile che un partito quale la Lega, appartenente ad un centrodestra che alza sempre la bandiera della “Libertà”, abbia tra le sue fila un pericoloso folle che le prova tutte per portare avanti dei metodi obsoleti, inconcludenti e liberticidi.
Se Pillon ha paura che i suoi figli si imbattano in un paio di tette, forse dovrebbe pensare di più a dialogare con loro sul tema, invece di rompere i maroni a tutti gli italiani.