L’ordine di evacuazione che venne emanato per il distretto Miyakojimachi della città di Tamura, prefettura di Fukushima, è stato revocato. Questa è la prima revoca di un ordine di evacuazione dell’area del disastro dell’impianto nucleare della TEPCO avvenuto nel marzo 2011 dopo il terremoto e il conseguente tsunami.
L’esclusione ufficiale della comunità Miyakojimachi dalla designazione della zona di rossa significa che i residenti sono ora liberi di tornare a casa. Cerimonie d’ingresso si sono svolte all’inizio di questa settimana presso le scuole elementari e medie del quartiere. Tutto ciò può tranquillamente essere definito il primo passo verso la normalizzazione della zona colpita dalla crisi nucleare.
I lavori di decontaminazione radioattiva eseguiti dal governo centrale sono già stati completati nel distretto Miyakojimachi. La revoca dell’ordine di evacuazione è subordinata alla cancellazione della condizione impostata dalla Nuclear Regulation Authority in merito ai livelli di radiazione al di sotto di 20 millisievert all’anno.
I livelli riscontrati nel distretto Miyakojimachi sono da un settimo a un ottavo del limite NRA, le letture dei livelli di radiazione del distretto sono molto simili a quelli riscontrati in aree come la città di Fukushima, dove non sono mai stati emessi ordini di evacuazione. Tuttavia, molte persone sono riluttanti a tornare a causa dei timori riguardanti rischi di radiazioni.
Il governo prevede di consegnare ai cittadini dei dosimetri per uso personale in modo che possano misurare i cambiamenti nei livelli di radiazione. Sulla base di valori di misurazione, il governo fornirà loro consulenza per la salute.
Misurando i livelli di esposizione alle radiazioni, che consentano loro di confermare che i valori attuali sono molto al di sotto della soglia di 20 millisievert all’anno, i residenti saranno in grado di affrontare più facilmente il compito di ricostruire le loro vite.
Opinioni di esperti sull’impatto delle radiazioni sulla salute umana sono stati praticamente unanimi: è stato ampiamente accertato che i rischi per la salute dovuti all’esposizione a 100 millisievert o meno all’anno, anche in caso di esposizione a radiazione di tale livello in una singola occasione, sono indistinguibili dai rischi derivanti da abitudini di vita sbagliate come il fumo o cattiva alimentazione.
Il comitato scientifico delle Nazioni Unite sugli effetti delle radiazioni atomiche, l’organo inquirente che studia le radiazioni, ha pubblicato un rapporto all’inizio di questo mese sulla base dei suoi risultati in loco relativi ad indagini nelle aree colpite dalla crisi di Fukushima.
Nella relazione si dichiara esplicitamente che la commissione “non trova variazioni percentuali importanti di aumenti di casi di cancro e malattie ereditarie a causa di esposizione alle radiazioni a seguito dell’incidente nucleare di Fukushima e che non sono stati riscontrati aumenti di difetti di nascita nei bambini nati successivamente al disastro nella prefettura di Fukushima” .
Vale la pena far notare che le attività svolte attraverso programmi di “comunicazione del rischio” sotto il patrocinio della città e del governo sia centrale che della prefettura di Fukushima hanno svolto un ruolo molto importante nell’ambito del programma di ripopolazione dell’area; medici e altri esperti hanno risposto alle preoccupazioni dei cittadini in materia all’esposizione alle radiazioni riducendo i rischi di esposizione.
Ora, oltre alla decontaminazione, gli sforzi del governo centrale dovrebbero essere raddoppiati e concentrati verso la creazione di posti di lavoro e l’aumento del numero di stabilimenti, negozi al dettaglio e istituzioni mediche nelle zone interessate, in modo da incoraggiare il ritorno dei residenti colpite dal disastro.
Gian Giacomo William Faillace