Forse vi ricorderete anche voi della foto della coppia di genitori omosessuali che strappavano dalle braccia della madre stremata il figlio appena partorito. Tutti e due in lacrime. Come, immagino, migliaia di persone al mondo guardando questo atto ignobile. Ovviamente ai tempi erano stati in pochi a sollevare obiezioni. Per forza, farlo era omofobo. Ed oggi la Verità può solo cedere di fronte alla tolleranza, pertanto tutti commossi, tutti felici, tutti a domandarsi quando succederà anche da noi questo “miracolo”.
Il Diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. E’ di questi giorni la storia, questa volta da tutti considerata orrenda, di una coppia di gemellini figli di una povera donna Thailandese che dovevano essere venduti ad una coppia Australiana. Uno, però, aveva la sindrome di Down. Era difettato. Pertanto è partita solo la sorellina, il fratellino, con gravi problemi cardiaci, può morire da solo con la sua povera madre. Cosa sia successo esattamente non lo sappiamo, gli Australiani dicono che gli sia stata presentata solo la sorellina. La prima versione diceva che loro avevano rifiutato Gammy. Eccesso di zelo degli intermediari o crudeltà dei futuri genitori? Sarò franco, sono cose irrilevanti. I punti importanti sono due, e sono tutt’altri.
Primo, la figura della madre. Una donna che ha riassunto in sé la parte migliore della nostra umanità. Ha sbagliato, era povera ed ha sbagliato. Ha accettato di vendere il proprio utero. Lei stessa oggi dice di esserne pentita. Ma la sua caduta lì si è arrestata, e come succede con gli Uomini e le Donne che seguono la Via di Dio dal baratro ne è uscita una creatura quasi angelica. Diagnosticata la patologia del figlio ha rifiutato l’aborto. No, quello era il frutto del suo cuore, per gli acquirenti poteva essere difettato, ma per lei era perfetto, come solo il figlio più gracile può esserlo per una madre. L’ha tenuto, ora lo culla in ospedale, sperando di poterlo curare. L’ho scritto in precedenza, lo ribadisco qui: è nelle notti più buie che splendono più feroci le stelle.
Secondo, Gammy, figlio di Antigone, la rivolta del diritto Divino contro il diritto umano. Lasciate che gli uomini consentano un diritto “AL” figlio. Un figlio a richiesta, come i prodotti di consumo, senza difetti e con il diritto di sostituzione della merce fallata. Nascerà sempre un Gammy, contro ogni logica, contro ogni legge o previsione ad urlare che no, i figli non sono generi di consumo. Che nessuno ha diritto di averne. Che nessuno ne può fare commercio, perchè prima o poi tale crudeltà invocherà la retribuzione. Una retribuzione che potrebbe essere spropositata, come in questo caso non è avvenuto. Gammy ha chiuso gli accordi bilaterali per al vendita dei figli tra Thailandia ed Australia. Ma ricordiamo cosa scatenò la fine della schiavitù, il diritto “AI” lavoratori, negli Stati Uniti.
Vi lascio con le parole che Spielberg fa dire al suo Lincoln nell’omonimo film. Riflettete, perchè, un giorno, potrebbero essere pronunciate di nuovo al capezzale del nostro mondo:
“Eppure se è volontà di Dio che continui è [la guerra, NdR] finché la ricchezza accumulata grazie agli schiavi in duecento cinquant’anni di fatiche non ripagate non sarà sprofondata e finché l’ultima goccia di sangue strappata dalla frusta non sarà ripagata da un’altra versata dalla spada, come fu detto 3. 000 anni fa, così ancora dev’essere detto. I giudizi del Signore sono verità, giusti in sé stessi.”