L’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, arrestato martedì sera nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Venezia sul Mose, è arrivato nel carcere di Opera, alle porte di Milano, attorno all’una di notte. L’ex ministro è stato trasferito in una cella singola nel centro clinico della casa di reclusione, una struttura ospedaliera dentro il carcere, dove ha trascorso in maniera tranquilla la nottata.
All’ex ministro deve essere controllato il livello di glicemia ogni 4 ore, devono essere somministrate terapie per controllare le apnee notturne ed il diabete e deve rimanere con la gamba ingessata “in scarico”. Il centro clinico di Opera, che è ben attrezzato (altri simili ci sono nelle carceri di Torino e Parma), è un presidio sanitario legato all’azienda ospedaliera San Paolo, dove invece anni fa è stato aperto un vero e proprio reparto di “alta sicurezza” per il ricovero dei carcerati e dove per esempio ora si trova Bernardo Provenzano.
Il carcere di Opera è, da un lato, un carcere di massima sicurezza, nel quale sono detenuti anche molti presunti boss di mafia e ‘ndrangheta, e dall’altro è un carcere “modello” anche per le attività lavorative che si svolgono al suo interno (alcuni ergastolani lavorano nei laboratori presenti nel penitenziario). Ad Opera sono detenuti, di solito, anche soggetti che hanno commesso i cosiddetti reati da “colletti bianchi”. Ha ospitato l’ex manager dei vip Lele Mora, quando fu arrestato per la bancarotta della sua Lm Management. E sempre nel carcere a sud di Milano sono detenuti i presunti organizzatori della cosiddetta “cupola degli appalti”, tra cui Primo Greganti e Gianstefano Frigerio, arrestati l’ 8 maggio nell’inchiesta milanese con al centro anche lavori dell’Expo.
La Gdf, su ordine della Procura di Venezia, ha posto sotto sequestro all’ospedale di Este la cartella clinica di Giancarlo Galan, dimesso martedì dopo 12 giorni di ricovero. I magistrati vogliono capire in sostanza come mai dopo una prognosi iniziale di 45 giorni, sia stato poi dimesso in tempi così rapidi, mentre la Camera votava il sì al suo arresto.
La Critica