Tre persone, due uomini e una donna, sospettati di appartenere ad una cellula legata ai jihadisti che combattono in Siria sono stati arrestati martedì ad Albi, cittadina nel Sud-Ovest della Francia. I sospetti sono stati arrestati intorno a 6:00 per ordine della Direzione generale della sicurezza interna (DCRI) dalle teste di cuoio. Secondo le indagini preliminari, due dei tre sospetti è rientrato in territorio francese tra aprile e maggio dopo un soggiorno di tre mesi in Siria, un altro dei fermati , invece, è un reclutatore dei candidati per la jihad in Siria. Secondo fonti della polizia i tre stavano preparando “azioni violente” in Francia, con molta probabilità contro qualche Comunità Ebraica.
Pare che Bernard Cazeneuve, il ministro degli Interni, sia davvero determinato ad agire per impedire la partenza di cittadini francesi per la jihad ed a contrastare il terrorismo islamico in Francia. In un recente discorso, Cazeneuve, ha anche deplorato l’aumento del 56% nel numero di cittadini francesi, ma di origini arabe, impegnati in questo tipo di operazione. Sono quasi 800 giovani coinvolti. Questa cifra include coloro che hanno già lasciato la Francia (circa 300), quelli in transito dal territorio d’Oltralpe (poco più di 300) e di quelli che, stando ai rapporti dei servizi segreti, sono convinti che stiano progettando di partire.
La cellula jihadista smatellata martedì era legata a Thomas Barnouin, una vecchia conoscenza degli investigatori, sospettato di aver “visitato” la Siria con la moglie e i figli. Originario di Albi, Barnouin Thomas è stato condannato a Parigi nel luglio 2009 con Sabri Essid a 5 anni di carcere, di cui scontati solo 4, per legami col terrorismo di stampo jihadista in Iraq.
Anche quest’ultimo, Sabri Essid, è sospettato di aver preso parte ai combattimenti in Siria, ed è una figura di spicco della cellula salafita di Tolosa oltre ad essere stato molto vicino Mohamed Merah, il killer di Tolosa, autore della strage nella scuola ebraica Ozar Hatorah che portò alla morte di tre bambini ebrei tra i 3 e gli 8 anni e di un professore. Oltre a questa strage, ricordiamolo, Mohamed Merah è stato autore anche dell’omicidio di un militare a Tolosa e di un duplice omicidio, sempre di militari, a Montauban.
E mentre la Francia cerca di arginare la minaccia jihadista, Israele difende il suo diritto di esistere combattendo i terroristi, il Governo italiano ne importa a centinaia a spese dei contribuenti ed il mondo “pacifista” manifesta a favore di Hamas, a Mosul una delle più antiche comunità cristiane si è estinta grazie al genocidio, in nome di Allah, perpetrato ai danni degli “infedeli” in nome di Allah. Per questo vero genocidio i pacifisti non hanno organizzato manco un sit-in di protesta in spiaggia, ma si sa: i terroristi di Gaza, quelli che vorrebbero riaprire Aushwitz, sono esseri umani di serie A, quelli di Mosul, cristiani, sono di serie B. Eccoli i pacifisti che difendono gli innocenti!
Intanto l’ISIS, a cavallo tra Iraq e Siria ha proclamato, il 29 giugno u.s. il “califfato” nell’area da essi controllata. Complice il silenzio pusillanime dell’Europa e del concorso del “premio Nobel per la Pace” residente alla Casa Bianca, che non poteva fare di meglio per rappresentare il simbolo del suo partito, l’autoproclamatosi califfo, Abu Bakr Al Baghdadi, appoggiato anche dai fratelli musulmani, ha instaurato nelle zone a cavallo tra Siria e Iraq un vero e proprio regno del terrore in cui la sharia è l’unica legge. Decapitazioni, omicidi a sangue freddo per puro divertimento (tanto erano infedeli), crocefissioni e persecuzioni di cristiani, distruzione di tutti i luoghi di culto non islamici e, qualche giorno fa, l’ordine che tutte le donne residenti nell’area del “califfato” siano infibulate.
Tale barbaro ordine è stato comunicato alcuni giorni fa, ma la notizia si è avuta solo martedì, ed è stato taciuto da gran parte dei media occidentali. I fanatici terroristi dell’ISIS, nel loro comunicato, impongono l’infibulazione di tutte le ragazze che vivono nell’area sotto il loro controllo, in base all’imposizione del profeta Maometto di cui vi è traccia tra i suoi “hadith”. Ovviamente tra i vari editti emanati dai fanatici barbari islamici dell’ISIS verso il mondo femminile, vi è anche quello che riguarda la jihad del sesso e in questo comunicato troviamo la perla delle perle: concedere le ragazze vergini della propria famiglia ai jihadisti.
Ma di tutto ciò alla Boldrini (che ha fatto della lotta ai diritti delle donne la sua missione), ai pacifisti ed al Vaticano, non interessa nulla.
Gian Giacomo William Faillace