Martedì scorso, ma la notizia è stata resa nota ai media solo venerdì, una ragazza di origine magrebina è stata fermata dalla polizia all’aeroporto Saint-Exupéry di Lyon mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Turchia. Interrogata sui motivi che l’hanno spinta a scappare di casa, la ragazza ha dichiarato che voleva unirsi ai fratelli jihadisti impegnati in Siria.
Secondo le indagini preliminari, condotte dal procuratore di Grenoble Jean-Yves Coquillat, l’adolescente di origine nord africana ma nativa di Grenoble, è scappata da casa martedì, dopo essersi recata in banca e si è presentata in un’agenzia di viaggio con una somma in contanti per acquistare un biglietto di sola andata per la Turchia, ma rifiuto del titolare di venderle il biglietto si è dileguata.
Pare comunque che presso la biglietteria dell’aeroporto di Lyon abbia avuto l’opportunità di acquistarlo e subito dopo ha inviato un sms al padre in cui annunciava di volersi unire alla jihad e proprio grazie a quel messaggio inviato dal telefonino che la polizia è riuscita ad intercettarla ed a bloccarla quando era già quasi salita a bordo dell’aeromobile.
Questo caso segue quello di altri due adolescenti che, sempre in Francia, il 31 gennaio sono stati bloccati dalla gendarmeria mentre stavano partendo per la Siria, sempre per unirsi alla jihad contro Assad e soprattutto contro la laicità della Repubblica Araba siriana.
Secondo Bernard Godard, dirigente dell’ufficio centrale degli affari religiosi del Ministero degli Interni, questo fenomeno è costantemente in crescita; in Francia, ufficialmente, pare si siano votati alla jihad 700 francesi di origine magrebina di cui 40 sono attualmente impegnati nei combattimenti in Siria.
Ora, se si considera che la Francia ha impegnato innumerevoli sforzi a favore dell’integrazione, che ha una lunga esperienza in fatto di inserimento nel tessuto sociale autoctono di cittadini stranieri, soprattutto provenienti dalle sue ex colonie e che comincia ad emergere un fenomeno legato al terrorismo islamico che fa proselitismo persino tra ragazzi adolescenti nonostante i controlli dell’autorità di polizia, cosa sta accadendo qui in Italia dove non esistono o comunque scarsi sono i controlli, dove c’è una magistratura che definisce resistenti coloro che hanno reclutato terroristi in Iraq (e che magari hanno preso parte all’attentato a Nassirya, all’omicidio di Quattrocchi etc.) e dove in parlamento abbiamo un deputato molto legato all’ambiente dei Fratelli Musulmani (che è la formazione terroristica messa al bando in Egitto e che sta combattendo in Siria)?
Gian Giacomo William Faillace