di Gabriele Rizza
La questione ambientale non riguarda pochi, riguarda tutti. E così le risposte e le proposte possono avere un seguito solo se si ha chiara una visione culturale e sociale del futuro; senza ideologia, pregiudizi e settarismi, ma coinvolgendo tutti gli attori in campo, dal cittadino, all’impresa, dall’associazionismo alla legge. Questo ideale ha animato la conferenza di Forza Italia, tenutasi a Roma il 6 Novembre presso la sala conferenze di Palazzo Theodoli , che ha lanciato il programma a tutela dell’ambiente della compagine di centrodestra.
L’iniziativa fortemente voluta e organizzata dalla deputata di FI ed ex Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, dal titolo “Ambientalismo 2.0 – Un salto di qualità” è stata l’occasione per spiegare il significato della proposta di legge per inserire la tutela dall’ambiente in Costituzione. Secondo la deputata di Forza Italia: “Abbiamo deciso di partire dalla Costituzione, l’ambiente è un bene così alto che deve avere un riconoscimento esplicito nella massima legge della Repubblica. C’è solo una menzione fugace nella seconda parte della Costituzione, dove si definiscono le competenze legislative dello Stato. La sfida ambientale richiede risposte che devono partire dal livello più alto della Costituzione, nei valori fondamentali della nostra Carta”. Proposta di legge che, secondo le altre esponenti di FI presenti all’evento, Vincenza Labriola ad Alessandra Gallone, ha uno spirito prima di tutto culturale e identitario. Infatti, inserire la tutela dell’ambiente nei valori fondamentali della Costituzione, darle la stessa valenza della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, rendendo così l’ambiente patrimonio dell’identità nazionale, oltre che tema di tutte le forze politiche e non solo di alcune fazioni, concetto rimarcato da Stefania Prestigiacomo: “ La battaglia per l’ambiente deve essere una battaglia trasversale e di tutti. Con questa iniziativa apriamo un percorso di grande attenzione ai temi ambientali. Forza Italia sarà presente con una visione e delle proposte che noi chiamiamo ambientalismo 2.0 per differenziarci da quelle visioni faziose e ideologiche”. Così, la proposta del partito fondato da Silvio Berlusconi, apre la strada ad un vero e proprio manifesto culturale liberale per l’ambiente. Gli interventi di Davide De Lungo, Professore di Diritto Pubblico presso l’Università San Raffaele e di Vincenzo Pepe, Presidente di Fare Ambiente, hanno testimoniato come l’attenzione ai temi ambientali non è esclusiva delle sinistre. L’associazione Fare Ambiente, infatti, da più di dieci anni è una voce fuori dal coro, lontana dal fondamentalismo ambientalista, ma vicina ad un approccio responsabile e scientifico, perché secondo Vincenzo Pepe occuparsi dell’ambiente è prima di tutto essere liberi: “ La libertà è responsabilità perché l’uomo per essere libero deve essere responsabile aldilà delle legge, così occuparsi dell’ambiente vuol dire capire cosa possiamo o non possiamo fare”.
Infine, la sfida ambientale passa anche per lo sviluppo economico, così Stefania Prestigiacomo ha fortemente voluto presente all’evento Edoardo Garrone, Presidente ERG, che ha raccontato il passaggio dai combustibili fossili alle rinnovabili di una grande azienda. Per la deputata di Forza Italia il coinvolgimento attivo delle imprese è fondamentale: “ L’economia sostenibile, l’economia circolare e l’economia che punta sulle fonti rinnovabili, non sia la green economy ma la sola economia possibile del futuro. Chi partirà prima meglio sarà avvantaggiato in futuro. Va cessata la propaganda insopportabile che millanta una tassa green, la tassa sulla plastica, che nulla ha a che fare con l’ambiente. Una tassa che rischia di mettere in ginocchio un intero settore produttivo dalla sera alla mattina, senza che ci sia stata un minimo di discussione con quel comparto. Non un euro dei proventi di questo balzello va a finire alla tutela dell’ambiente, servono solo per fare cassa”.