di Daniela Buonocore
Una transizione non semplice da affrontare, ma neanche impossibile, quella dell’utilizzo dei forni solari che potrebbero, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, sostituire sia il legno che il carbone con un guadagno fondamentale per l’ambiente ma anche per la salute stessa delle persone. I forni solari infatti permettono di cucinare senza combustibile o elettricità, un po’ come avveniva già in passato, con l’utilizzo del vecchio trucco di cuocere la pasta a fuoco spento dopo la bollitura dell’acqua. In questo caso però si può cuocere ogni tipo di cibo, senza utilizzare minimamente fiamme, gas ed elettricità, ma semplicemente con l’utilizzo dell’energia solare. Tale tecnologia, infatti, cattura il calore generato dai raggi solari all’interno di un volume abbastanza sufficiente per cuocere diversi tipi di pietanze e, a differenza di quanto si possa credere, il forno solare non è un’invenzione recente, ma risale addirittura al 1767, quando il geologo svizzero Horace Benedict de Saussure, utilizzò una scatola di legno nera sigillata su tre lati dal vetro per cuocere della frutta, poi una volta costruita questa specie di piccola serra, avventurandosi sul Monte Crammont, dove l’aria è decisamente più fredda, dimostrò che l’energia emanata dal sole non cambia in base all’altitudine e pertanto si accorse che la scatola “cattura calore” , oltrepassa i 100 °C e si poteva cucinare ovunque. Da quel momento nacque l’idea di quello che oggi è il forno solare che, nei secoli, ha sviluppato sempre più diversi tipi di design, utilizzando diversi materiali. Esistono infatti forni costruiti tramite uno specchio parabolico e altri invece capaci di orientarsi automaticamente nella direzione del sole. I vantaggi dell’utilizzo del forno solare sono molteplici: innanzitutto è notevole il risparmio di denaro riscontrato sulle bollette, ma anche la riduzione dell’impatto che avviene sul clima diminuisce, inoltre la raccolta della legna garantisce una diminuzione di una buona parte del problema della deforestazione.
I forni solari ormai sono accessibili a tutti, vendibili anche su Amazon, ma sono anche molto semplici da costruire, basta infatti praticare un foro su una scatola con dimensioni pari al cibo da voler inserire all’interno, e una volta coperto il cartone con dell’alluminio far riflette il calore del sole in modo diretto sulla scatola, cosi non ci resta altro che controllare ogni tanto il cibo fino a cottura completata. Una piccola idea facile da realizzare, acquistare ed utilizzare che ha tutto da guadagnare anche economicamente ,ma soprattutto che fa la sua grande parte eco-sostenibile ambientale. Nonostante ciò, molti non sembrano apprezzare tale idea, tra questi i venditori e le case costruttrici dei classici forni a legna, gas o elettricità, per ovvi motivi economici.
Ecco perché, nonostante le molteplici posizioni favorevoli, il forno solare, non ha questa grande richiesta in mercato e neanche tanta pubblicità che permetta a tutti di conoscerlo. Secondo i dati ISTAT, basati sull’ inchiesta di mercato, infatti, circa il 70% della popolazione non sa neanche dell’esistenza di tale tecnologia, il 20% ne ha sentito parlare ma non è propensa all’utilizzo e solo il restante 10% delle persone conosce ed utilizza (anche se in modo saltuario) il forno solare. La tecnologia, l’ambiente e la sostenibilità economica devono camminare pari passo per garantire informazione, interesse e cultura ambientalista.