8 C
Milano
martedì, 26 Novembre, 2024

FONDI PER LE PUERPERE. Sono pochi ma esitono e nessuna li chiede

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

Forse non tutti sanno che anche se in Italia non abbiamo gli stessi efficaci strumenti in aiuto alle famiglie come in Francia, qualche cosa si è fatto.

Infatti, la legge n° 92 dello scorso anno, la famosa legge Fornero, tra le altre cose prevedeva un voucher di € 300 per sei mesi (in totale € 1.800) per quelle mamme che avessero deciso di rientrare presto al lavoro dopo la maternità e di non usufruire del congedo parentale al 30% dopo i cinque mesi di assenza obbligatoria dal lavoro. La finalità era quelle di consentire di dare un aiuto per pagare una baby-sitter, piuttosto che un asilo nido e la misura non era strutturale, ma solo per tre anni. Direte: bella iniziativa! Siamo d’accordo, peccato che siamo in Italia e, nella migliore delle ipotesi, riusciamo a complicarci la vita, nella peggiore viene il sospetto che certe cose vengano artatamente organizzate per un ristretto specifico gruppo di persone.

La dotazione di fondi, se paragonata al numero di puerpere in Italia, era teoricamente assolutamente insufficiente: € 20.000.000. In pratica solo poco più di undicimila, tra queste, avrebbero usufruirne.

Eppure, sinora, è stato un flop, per il fatto che tra scarse informazioni, confusione e burocrazia alla fine solo 3.762 neo-mamme ne hanno potuto approfittare. Quindi solo il 37% delle potenziali utilizzatrici hanno tagliato il “traguardo”. Sono infatti riusciti a far diventare questo utile contributo una corsa ad ostacoli.

A parte la scarsa pubblicizzazione, che sicuramente ha influito, le stesse modalità di erogazione e richiesta non hanno favorito. Prima di tutto perché la domanda poteva essere presentata solo via Internet ed in Italia, ancora oggi, non tutti possono accedervi, poi perché era possibile presentarla unicamente il giorno 24 Luglio sul sito dell’I.N.P.S. e le modalità di accesso erano complicate. Facciamo notare che secondo i dati audiweb di Dicembre 2013, complessivamente da smartphone, tablet e computer veri e propri, i navigatori sono ca. 39 milioni, quindi non la totalità del Paese. Inoltre, solo una piccola parte degli asili era accreditato. Insomma, quasi un terno al lotto riuscire nell’impresa.

Quest’anno (ed il prossimo anno), salvo ripensamenti che modifichino le criticità, si ripeterà la storia, con fondi stanziati e non utilizzati se non in minima parte, considerando poi la loro scarsità.

Ci sorge spontanea una domanda: piuttosto che passare per la solita intermediazione politica che poi può portare a delle storture, non sarebbe meglio semplicemente ridurre drasticamente le tasse e lasciare libero ciascuno di gestirsi i propri soldi in piena autonomia senza complicazioni e dispersioni?

Fabio Ronchi

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

Blusansevero

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img