di Giovanni Perillo
L’urbanistica moderna non sempre ha affrontato il problema della qualità ambientale dei tessuti urbani: la finalità principale è stata la previsione della crescita quantitativa della città e l’esigenza di armonizzarne le forme, trascurando il fatto che la crescita di un tessuto urbano è sempre fatta a spese della decrescita di altri tessuti e delle risorse che li caratterizzano. Il tema è decisamente complesso, in questo primo viene proposta una analisi dell’ecosistema delle aree urbane, insieme a considerazioni in merito ai loro nuovi paradigmi progettuali.
L’attuale impronta ecologica delle nostre città – ovvero il territorio equivalente sparso nel mondo, che ne mantiene il metabolismo in termini di flussi di materia-energia – è continuamente aumentata fino ad essere ora centinaia di volte più grande dell’area urbana. Possiamo, di conseguenza, parlare di vero e proprio ecosistema, caratterizzato dai flussi delle sue tre componenti fondamentali: materia, energia ed informazione, fondamentali per il funzionamento dell’ambiente costruito.
Operando un’unificazione partendo da leggi uguali ma espresse nelle diverse discipline in modo diverso, il trasporto dei flussi può essere sintetizzato in quattro leggi generali.
– La prima legge è quella sulla quantità di flusso: per qualsiasi tipo di risorsa (traffico veicolare in una strada, elettricità in un cavo, gas in un condotto ecc.) la quantità trasmessa per unità di tempo è direttamente proporzionale alla sezione e alla velocità.
– La seconda legge è quella della resistenza al flusso. Quando dei corpi sono trasmessi di un condotto (strada, passaggio o altro) è necessaria una pressione o forza che li faccia circolare per vincere la resistenza del condotto. Uno dei problemi delle nostre strutture urbane e sociali moderne è la compressione dei tempi, il cui aumento di velocità determina maggior resistenza e quindi sempre maggior aumento di energia spesa per unità di prodotto (anche intellettuale).
– La terza legge è quella del trasporto associato. Quando trasportiamo risorse abbiamo sempre un qualcosa che trasporta e un qualcosa che è trasportato e vi sono sempre due fattori: un quantitativo e uno qualitativo. Il fattore quantitativo obbliga a dimensionare il condotto e, insieme al fattore qualitativo, determina la quantità di energia trasportata.
– La quarta legge è quella dei limiti di rischio: il fattore qualitativo ha limiti legati a quelli di rischio. Ad esempio, posso aumentare molto l’energia trasportata mantenendo le stesse reti, accettando un costo maggiore in caso di incidente.
Queste leggi del trasporto, pur essendo molto generali, sono molto pertinenti ai problemi della sostenibilità urbana per analizzare come funzionano i flussi di materia, energia ed informazione.
Quindi, espansione urbana comporta elevati flussi di energia ed aumento di disordine: la nostra struttura socioeconomica ci ha portato a concentrare i beni per poi distribuirli, generando un eccesso di trasporto di materia e di trasporto e distribuzione di energia.
La verità è che non possiamo più permetterci il lusso di tenere in vita questi ambienti urbani altamente entropici.