Luana inizia il suo racconto dicendo che lei e la sua bambina di dieci anni “hanno sempre le valigie in mano”, perché da due anni non hanno una residenza fissa. Otto anni fa,la famiglia di una signora che era da poco scomparsa, permette a lei e alla figlia di “entrare” nell’alloggio popolare nel quale l’anziana viveva. All’arrivo delle forze dell’ordine, allertate dai vicini, i familiari fanno finta di non sapere dell’occupazione, ma riferiscono che per loro non vi è alcun problema e che le due possono restare. Da qui Luana cerca inutilmente di regolarizzare la sua situazione sebbene sia in carico ai servizi sociali della sua zona. Quattro anni dopo viene sgomberata. “Mia figlia è uscita al mattino che aveva una casa e alla sera non ce l’aveva più”, mi racconta. Successivamente, Luana affitta un appartamento per due anni a 650 euro al mese, ma con uno stipendio di 1000 euro al mese, e un lavoro che da fisso diventa precario, viene sfrattata anche da lì. Da allora vive ospite di amici, senza una fissa dimora, in attesa che, tra qualche mese, decadano i cinque anni dallo sfratto per occupazione abusiva previsti dalle leggi regionali e Luana possa finalmente rifare domanda casa partecipando regolarmente al bando comunale. Il quesito che ci poniamo e’ ma con tutti gli alloggi sfitti che ci sono e la promessa dell’attuale Assessore alla Casa Benelli di sistemarne solo 1000, riusciranno Luana e la sua bambina ad avere a questo giro una casa, visto che il contratto di lavoro a tempo determinato non le e’ nemmeno stato rinnovato?
Ornella DeVita Giovani Frontiera Milano @FrontieraMilano @DevitaOrn giovanifrontiera@libero.it