di Giorgia Scataggia
È previsto per Domenica il rientro a Mazara del Vallo dei pescherecci “Medinea” ed “Antartide” con i 18 uomini dell’equipaggio, sequestrati per ben 108 giorni a Bengasi dal governo del generale libico Haftar.
I pescatori potranno quindi riabbracciare presto le loro famiglie.
La causa del ritardo della loro partenza sarebbe da attribuirsi alla necessità di ricaricare le batterie delle due imbarcazioni, rimaste ferme per oltre 3 mesi.
L’armatore Marco Marrone e la madre di uno dei pescatori, Rosetta Ingargiola, hanno voluto condividere con noi questo momento di gioia, nel corso di una breve diretta su Radio Critical Break, ove hanno espresso i loro ringraziamenti alla redazione per la vicinanza e l’affetto dimostrato in questi lunghi giorni di attesa e di speranza.
I PROSSIMI PASSI
Un felice epilogo, che lascia però ancora spazio a dubbi ed incertezze: “Non bisogna dimenticare che queste persone vivono di pesca e che prima o poi dovranno ritrovare il coraggio di tornare ad imbarcarsi” ha affermato Massimiliano Buonocore, editore de LaCritica. “Resta da vedere come ha intenzione di comportarsi il governo per prevenire il rischio del ripetersi di una simile situazione”.
“Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi”, è ciò che ha dichiarato il Ministro degli Esteri Luigi di Maio, con un post scritto sulla sua pagina Facebook.
Secondo il giornalista Max Massimi, dietro la liberazione dei 18 pescatori ci sarebbe l’intervento diretto della CIA, ma la notizia è ancora da verificare.
La redazione de LaCritica si stringe in un forte abbraccio attorno ai pescatori ed alle loro famiglie e vi da appuntamento alla diretta di domani, Lunedì 21 Dicembre 2020.